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I giudici della Corte d’Appello di Brescia hanno rigettato l’istanza di revisione del processo presentata, circa un anno fa, da Olindo Romano e Rosa Bazzi condannati per la strage di Erba dell’11 dicembre del 2006.
Morirono Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini.
Strage di Erba: la decisione della Corte d’Appello di Brescia
La decisione è arrivata dopo circa cinque ore di camera di consiglio: Olindo Romano e Rosa Bazzi rimangono condannati all’ergastolo. I giudici della Corte d’appello di Brescia hanno dichiarato inammissibili le richieste di revisione della sentenza presentate dai coniugi e dal sostituto pg di Milano Bruno Tarfusser.
I legali di Rosa e Olindo dopo la sentenza
I legali hanno messo in discussione i tre pilastri dell’accusa: le confessioni degli imputati, il ricordo dell’unico testimone oculare Mario Frigerio e la prova scientifica, la traccia di sangue appartenente a Valeria Cherubini ritrovata nell’auto di Romano.
Nonostante la sentenza della Corte resta possibile il ricorso in Corte di Cassazione contro la sentenza dei giudici bresciani. Le motivazioni saranno note tra 90 giorni, ma i legali della coppia confermano che proseguiranno con il ricorso.
Secondo l’avvocato Fabio Schembri, legale di Olindo Romano e Rosa Bazzi, la sentenza della Corte d’Appello di Brescia presenta un “vizio di legittimità perché non sono state assunte le prove”.
Strage di Erba: le parole di Azouz Marzouk
Azouz Marzouk, padre di Youssef e marito di Raffaella, commenta così la decisione dei giudici di Brescia di non riaprire il caso sul quadruplice omicidio, per il quale sono stati condannati all’ergastolo in via definitiva Olindo Romano e Rosa Bazzi:
“Sono deluso, io resto convinto che non siano stati loro. Finché non verranno riaperte davvero le indagini resto della mia idea”.