Anche se sono passati ormai circa 17 anni dalla strage di Erba, sembra che l’intero caso non sia ancora pronto a trovare una conclusione.
Come già rivelato in passato infatti, oggi la Corte d’Appello di Brescia si riunirà per decidere se riaprire il processo legato al caso che ha portato all’uccisione di quattro persone.
Due richieste di revisione
Sono due le richieste di revisione del processo che i giudici dovranno esaminare oggi, la prima è stata presentata dagli avvocati di Olindo Romano e Rosa Bazzi, la seconda arriva invece dal sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfusser.
In entrambi i casi le richieste sono state ritenute formalmente ammissibili ma una discussione in merito si terrà soltanto oggi.
Ora bisognerà analizzare nel dettaglio tutte le informazioni sul caso e se i rilievi verranno giudicati validi, allora si procederà a riaprire il processo di revisione, in caso contrario verrà confermata la condanna. Una condanna che secondo i due colpevoli, Olindo e Rosa, è ingiusta perché si sono sempre ritenuti innocenti di quanto avvenuto.
Le parole del primo indagato
Inizialmente le indagini si concentrarono su Azouz Marzouk, il marito di Raffaella Castagna e padre di Youssef, ma si scoprì abbastanza presto che l’uomo, che aveva precedenti per spaccio di droga, si trovava in Tunisia per visitare la sua famiglia di origine e, quindi, non poteva essere presente durante gli omicidi.
In seguito anche Marzouk si è dichiarato convinto dell’innocenza di Rosa e Olindo, suoi vicini di casa.
E, secondo alcune nuove tesi della difesa, sembra che gli omicidi siano avvenuti come gesto di vendetta da parte di un clan di spacciatori di cui faceva parte Marzouk.