Milano, 5 dic. (askanews) – “Oggi la transizione ecologica che le città devono in qualche modo perseguire non sarà possibile se non si risolvono prima o in contemporanea alcune grandi questioni che riguardano le disuguaglianze di reddito, le disuguaglianze legate all’accesso dei servizi, le disuguaglianze legate alle aspettative di vita, le aspettative di vita in salute che sono oggi delle barriere a volte insormontabili, magari non così visibili, ma insormontabili della nostra città”. Lo ha detto ad askanews l’architetto Stefano Boeri ragionando sull’idea di ecologia e transizione nel senso più profondo del termine in occasione del decimo anniversario del suo Bosco Verticale.
“Se non capiamo questo – ha aggiunto Boeri – rischiamo che una qualsiasi politica che va in una direzione di miglioramento ambientale e che però non si interroghi sui vantaggi che questa stessa politica produce e sul fatto che a volte queste politiche che perseguono la transizione ecologica rischiano di dare vantaggi a chi ne ha già e degli svantaggi a chi ne ha già. Se noi non abbiamo una visione chiara di questa connessione rischiamo di non essere capaci di fare alcun passo serio a qualsiasi potere di transizione ecologica, perché la transizione ecologica sarà tale solo se sarà un progetto di tutti e condiviso da tutti gli strati sociali e culturali che compongono le società urbane, altrimenti resterà una una forzatura elitaria”.