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Stallo politico in Italia: le sfide dell'elezione dei giudici della Consulta

Immagine che rappresenta lo stallo politico in Italia

La situazione attuale sull'elezione dei giudici della Consulta e le tensioni politiche in corso.

Un contesto di stallo politico

Attualmente, l’Italia si trova in una fase di stallo politico, con le elezioni dei quattro giudici della Corte Costituzionale e le questioni legate alla Rai che sembrano non trovare una soluzione. Nonostante le dichiarazioni di separazione tra le due questioni, la realtà è che maggioranza e opposizione rimangono distanti, e le intese necessarie per ripristinare il plenum dei giudici non sono ancora state raggiunte. Questo è particolarmente preoccupante in vista della valutazione dell’ammissibilità dei referendum, tra cui quello sull’Autonomia differenziata.

Le difficoltà nell’individuazione dei nomi

Il tentativo di trovare un accordo sui nomi dei giudici è ancora in alto mare. Si parla di un accordo di massima che prevede due componenti indicati dal centrodestra, uno dal centrosinistra e uno “tecnico”, ma finora non c’è stata alcuna fumata bianca. La premier Giorgia Meloni ha deciso di prendere in mano la situazione, spinta anche dalle sollecitazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tuttavia, i nomi in corsa, come quelli di Pierantonio Zanettin e Francesco Paolo Sisto per Forza Italia, non sembrano ancora trovare un consenso definitivo.

Le conseguenze di un ritardo

Il ritardo nell’elezione dei giudici potrebbe avere ripercussioni significative. La camera di consiglio della Corte Costituzionale, che dovrà esaminare l’ammissibilità dei quesiti referendari, è programmata per il 13 gennaio. Con così pochi giorni a disposizione, è possibile che la Corte si esprima con un plenum incompleto, il che potrebbe compromettere la validità delle decisioni. Inoltre, la situazione è complicata dalla mancanza di progressi sulla presidenza della Rai, con Forza Italia che continua a sostenere la candidatura di Simona Agnes, ma senza risultati concreti nelle trattative.

Le sfide future e il contesto elettorale

Oltre alle questioni relative ai giudici, si profila un altro tavolo di trattativa: quello per l’election day. Le amministrazioni che avrebbero dovuto votare durante la pandemia potrebbero vedere le loro elezioni spostate a primavera 2026. Questo scenario richiede una norma ponte e si intreccia con la questione dei mandati per i governatori, come nel caso di Vincenzo De Luca in Campania. La Lega, inoltre, sta spingendo per il terzo mandato di Massimiliano Fedriga in Friuli Venezia Giulia, complicando ulteriormente il panorama politico.