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Spyware e intercettazioni: il governo sotto pressione per la vicenda Paragon

Immagine che rappresenta il caso Paragon e spyware

Le dichiarazioni del ministro Nordio non placano le polemiche sulla sorveglianza di giornalisti e attivisti.

Il caso Paragon e le accuse di sorveglianza

La vicenda dello spyware Paragon ha sollevato un acceso dibattito politico in Italia, con il governo che si trova sotto pressione per chiarire le accuse di sorveglianza illegittima su giornalisti e attivisti. Le recenti dichiarazioni del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante un question time alla Camera, hanno spostato l’attenzione sull’intelligence, ma non sono riuscite a placare le polemiche. Nordio ha affermato che non esistono contratti stipulati dal Dap o da altre direzioni generali con società private per attività di intercettazione, sottolineando che tali operazioni richiedono sempre l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria.

Le reazioni dell’opposizione

Nonostante le affermazioni del Guardasigilli, l’opposizione continua a chiedere chiarimenti. La leader del Partito Democratico, Elly Schlein, ha espresso preoccupazione per l’uso di software di sorveglianza da parte di organi dello Stato, sostenendo che è un dovere del governo fare chiarezza su chi ha autorizzato tali attività e per quali motivi. La tensione è palpabile, con la maggioranza che ha mostrato irritazione per le interrogazioni dell’opposizione, ritenute inopportune.

Le indagini e le richieste di trasparenza

Il caso ha attirato l’attenzione di diverse organizzazioni, tra cui la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e l’Ordine Nazionale dei Giornalisti, che hanno presentato una denuncia alla procura di Roma. Queste istituzioni hanno sottolineato la gravità della situazione, affermando che si tratta di una violazione non solo del codice penale, ma anche della Costituzione, che garantisce la libertà di stampa. La richiesta di accesso agli atti sulle spese per intercettazioni da parte di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, evidenzia ulteriormente la necessità di trasparenza in questa delicata questione.

Il ruolo dell’intelligence e le preoccupazioni per la privacy

La questione dell’intelligence e della sorveglianza è diventata centrale nel dibattito pubblico. L’attivista Luca Casarini ha rivelato che, prima dell’individuazione del software Paragon, ha subito un attacco informatico da parte di un’entità non identificata. Questo elemento, emerso da un’analisi condotta da The Citizen Lab, ha sollevato ulteriori interrogativi sulla sicurezza e sulla privacy degli attivisti e dei giornalisti in Italia. I leader di Avs, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, hanno chiesto al governo se anche loro siano stati oggetto di sorveglianza tramite il software incriminato.