Eleonora Giorgi, 71 anni, è morta dopo un lungo anno e mezzo di battaglia contro un cancro al pancreas. Se n’è andata serenamente alle 9.15 di lunedì mattina. Era con Massimo Ciavarro, il suo compagno, che ha chiamato Andrea, il suo primogenito, e Paolo. «Mamma ci ha aspettato», racconta Andrea al Corriere della Sera. «Si è addormentata con la mia mano nella sua e quella di Paolo nell’altra». Nessuna sorpresa, ormai sapevano come sarebbe finita. La consapevolezza di una fine vicina, inevitabile, ma anche il conforto di una famiglia che le è stata accanto fino all’ultimo.
“Speriamo che ‘sto Papa non mi rubi la scena”: l’ironia di Eleonora Giorgi nei suoi ultimi giorni
I giorni prima della morte, le sue forze erano sempre più esigue. I medici avevano aumentato fentanyl e morfina, come riportano i media online. Dosaggi alti, che ti portano in un sonno profondo. «Il tumore si era ormai diffuso ai polmoni», continua Andrea. «Il cervello non riceveva più abbastanza ossigeno». Ma c’è stato un ultimo momento di lucidità. Era sabato mattina, e insieme guardavano gli aironi dalla finestra. Eleonora, nonostante tutto, riuscì a godersi quel piccolo scorcio di vita. Negli ultimi giorni mangiava poco: solo un’insalata di finocchi, arance e olive che Paolo preparava, o l’estratto di frutta che Andrea faceva per lei. Poi, sabato, ha chiesto del salmone affumicato. E glielo hanno portato.
Anche nei suoi momenti più difficili, Eleonora Giorgi non ha mai perso il suo spirito. «Mantenere il suo umorismo nero», dice Andrea, «è stato fondamentale per noi». Non è mancato nemmeno un sorriso al telefono. «Ci arrivavano meme su di lei e il
, ironizzando su chi sarebbe morto prima. E lei, senza esitazione: ‘Speriamo che ‘sto Papa non mi rubi la scena’». Un’ultima battuta, un’uscita che ci ricorda chi era davvero. Forte, unica, senza paura.
Eleonora Giorgi e l’ultimo desiderio: “Non vogliamo esporre il suo corpo”, il ricordo della sua forza
Quando Eleonora Giorgi ha parlato della sua malattia a febbraio, in una delle ultime interviste, ha rivelato di essere ricoverata in una clinica romana, dove la stavano seguendo con terapia del dolore. «Mi dà forza l’amore dei miei figli e della famiglia», aveva detto. A San Valentino, la sua nuora, Clizia, l’aveva visitata portando con sé il piccolo Gabriele, suo nipote di tre anni. «Abbiamo liberato dei palloni rossi in aria», racconta Andrea. «Eravamo tutti un po’ più leggeri per quel momento». Ma adesso, il piccolo Gabriele ancora non sa della morte della nonna. Andrea teme che il momento in cui dovrà spiegarglielo sarà difficile.
Il funerale di Eleonora si terrà il 5 marzo, nella Chiesa degli Artisti, un’occasione pubblica per tutti coloro che l’hanno amata. La camera ardente, però, è stata privata. Andrea e Paolo hanno voluto così: «Per quanto il pubblico la sentisse una di famiglia, non volevamo esporre il suo corpo». Eleonora, prima di andarsene, ha espresso una sua ultima volontà: essere cremata. E, se possibile, le ceneri saranno lasciate nel Santuario della Madonna del Sorbo, a Campagnano, un luogo che lei e Paolo amavano molto. Se non fosse possibile, le ceneri saranno sparse sulle Dolomiti, che tanto adorava.