La sparatoria a Monreale che ha scosso la comunità siciliana continua a far emergere dettagli inquietanti. Salvatore Calvaruso, il giovane arrestato con l’accusa di aver aperto il fuoco durante la violenta rissa che ha causato la morte di tre ragazzi, si è presentato davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia. Sebbene abbia scelto di non rispondere alle domande, ha rilasciato dichiarazioni spontanee, alimentando il mistero intorno all’accaduto.
In un audio la ricostruzione della sparatoria a Monreale
Secondo le prime indagini, sarebbe emerso un audio su TikTok in cui un giovane racconta la tragedia di Monreale, avvenuta tra sabato e domenica, che ha provocato la morte di tre ragazzi. Gli investigatori ritengono che questo racconto fornisca una ricostruzione di quanto accaduto quella notte. Nel suo audio, il giovane parla con un amico e descrive gli eventi precedenti e durante la sparatoria.
Tutto sarebbe iniziato quando alcuni giovani palermitani si sarebbero avvicinati allo scooter di Salvatore Turdo, una delle vittime. Un palermitano a bordo di uno scooter, probabilmente Salvatore Calvaruso, arrestato per il triplice omicidio, avrebbe rischiato di investire Turdo, tagliandogli la strada.
Secondo quanto raccontato dal giovane, Turdo avrebbe detto “Ci sono anche i bambini”. Dopo una risposta provocatoria da parte del ragazzo, “Tu chi m. sei”, e l’intervento del cugino di Salvo, Andrea Miceli, che avrebbe cercato di calmare la situazione dicendo “Chiedigli scusa che ci stiamo divertendo tutti”, la discussione sarebbe degenerata.
Mentre uno dei monrealesi era girato, sarebbe arrivato un colpo di casco, scatenando la lite. I monrealesi avrebbero iniziato a colpire i palermitani con i caschi, mentre questi ultimi avrebbero subito numerosi colpi.
Alla fine, i palermitani sarebbero tornati con le pistole, iniziando a sparare. Il giovane, visibilmente sconvolto, ha concluso il racconto con un drammatico dettaglio:
“Salvo mi è morto tra le braccia, aveva una ferita al collo mi chiedeva aiuto e io non sapevo cosa fare”.
Sparatoria a Monreale, la confessione di Calvaruso davanti al giudice e la richiesta shock
Salvatore Calvaruso, il 19enne originario dello Zen, arrestato per aver aperto il fuoco durante la violenta rissa a Monreale che ha provocato la morte di tre giovani, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Ivana Vassallo. Tuttavia, come riportato da Adnkronos, il giovane avrebbe rilasciato dichiarazioni spontanee, visibilmente commosso, ammettendo di aver sparato e chiedendo perdono alle famiglie delle vittime: i cugini Andrea Miceli e Salvatore Turdo, di 25 e 23 anni, e Massimo Pirozzo, di 25.
Raccontando la sua versione dei fatti, Calvaruso ha spiegato di essere stato aggredito con caschi e bottiglie dopo una discussione con alcuni ragazzi che lo accusavano di guida spericolata, e di essere stato poi buttato giù dalla moto. Ha aggiunto di aver cercato di scappare, ma una volta raggiunto e colpito, ha preso la pistola e ha sparato. L’udienza è stata descritta come drammatica, interrotta più volte, con il giovane visibilmente distrutto e in lacrime. Il suo legale, Corrado Sinatra, ha commentato che Calvaruso è consapevole di quanto accaduto.
Inizialmente, durante il primo interrogatorio in caserma, aveva confessato di aver utilizzato l’arma, ma poche ore dopo, davanti al pubblico ministero, aveva scelto il silenzio. Presenti all’udienza i pm Felice De Benettis e Luisa Vittoria Campanile.
Calvaruso è accusato di strage e di porto abusivo di armi. La decisione del gip sulla misura cautelare è attesa nelle prossime ore.