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Una tragedia ha scosso Monreale, piccolo comune alle porte di Palermo, nella notte tra sabato e domenica 27 aprile. Una sparatoria è avvenuta nella centrale piazza Duomo, una delle aree più frequentate della città, provocando la morte di tre giovani. La notizia ha gettato la comunità nello sgomento, mentre le forze dell’ordine cercano di ricostruire la dinamica dell’aggressione.
Chi sono le vittime.
Sparatoria a Monreale
Tre giovani sono stati uccisi in una sparatoria avvenuta nella notte tra sabato e domenica in piazza Duomo a Monreale, a 10 km da Palermo. La tragedia è scaturita da una rissa tra un gruppo di palermitani e uno di monrealesi. Altri due giovani, di 33 e 16 anni, sono rimasti feriti, ma non sono in pericolo di vita.
La dinamica dell’agguato coinvolge un gruppo di almeno otto persone provenienti dallo Zen, armate di pistole semiautomatiche. Secondo alcune testimonianze, i giovani del gruppo avrebbero cercato di rubare motociclette, scatenando una rissa che è degenerata in una sparatoria. I carabinieri hanno avviato le indagini e hanno interrogato alcuni sospetti.
Sparatoria a Monreale: le indagini
Le indagini sono affidate ai carabinieri, che stanno cercando di acquisire le immagini delle telecamere di sorveglianza per identificare i responsabili degli spari. Decine di persone sono state ascoltate durante tutta la notte. Secondo una prima autopsia, sarebbero stati sparati almeno undici colpi.
A premere il grilletto, sembra, siano stati due individui. Gli inquirenti si stanno concentrando su due palermitani dello Zen, che sono stati interrogati in caserma. Al momento, l’interrogatorio è avvolto nel massimo riserbo.
Sparatoria a Monreale, chi sono le tre giovani vittime
A morire sono stati tre giovani di Monreale: Massimo Pirozzo, Andrea Miceli, entrambi di 26 anni, e Salvatore Turdo, di 23 anni. Salvatore aveva pubblicato l’ultima foto sul suo profilo Instagram appena sedici ore prima della tragedia. La foto era un selfie scattato allo specchio, accompagnato dal brano «Sei persa» di Sfera Ebbasta e Shiva.
Salvatore Turdo e Andrea Miceli lavoravano come carpentieri per la ditta edile del padre di Miceli, essendo anche cugini.
Massimo Pirozzo, invece, cambiava spesso lavoro, secondo quanto riferito da una sua conoscente, che aggiungeva che i tre ragazzi erano tutti tranquilli. L’ultimo post di Miceli, pubblicato il giorno precedente alla tragedia, mostrava un video con la nipotina, in cui esprimeva il suo affetto per lei, ricordando con emozione il momento in cui la bambina lo chiamò per la prima volta “zio”, e promettendo di starle sempre vicino.
Per quanto riguarda Massimo Pirozzo, sul suo profilo Facebook aveva condiviso un pensiero, in cui esprimeva che c’erano due cose che non dovevano mai essere fatte con lui: mancargli di rispetto e sottovalutarlo. Inoltre, sembrava avere una forte passione per la musica elettronica, tanto da dichiarare di lavorare presso Tomorrowland, uno dei festival più noti di musica elettronica al mondo, che si tiene ogni estate in Belgio.
“Ancora fatico a crederci. Erano tre bravi ragazzi. E non è solo un modo di dire. Tutti e tre facevano parte della congregazione del Santissimo Crocifisso e nei prossimi giorni avrebbero portato la vara del Santo”. A parlare è Castrenze Ganci, l’ex comandante dei Vigili urbani di Monreale.
Un testimone ha dichiarato che purtroppo ci sono poche telecamere nella zona e che la gente si sente sempre meno sicura. Tuttavia, nella via D’Acquisto ci sono diversi esercizi commerciali dotati di videocamere, tra cui un impianto proprio di fronte al luogo della sparatoria.