Madrid, 4 feb. (askanews) – Il governo spagnolo ha dato il via libera alla riduzione dell’orario di lavoro settimanale da 40 a 37,5 ore, anche se attualmente non esiste la certezza di una maggioranza per l’approvazione del disegno di legge in Parlamento. “É una giornata storica” perché “sono passati 41 anni da quando la durata legale della settimana lavorativa è stata modificata nel nostro Paese”, ha dichiarato la ministra del Lavoro, Yolanda Diaz, esponente del partito di estrema sinistra Sumar al termine del consiglio dei ministri.
“Abbiamo modificato l’articolo 34 e siamo passati da una giornata lavorativa massima legale di 40 ore a 37 ore e mezza senza riduzione dello stipendio, secondo la logica che abbiamo menzionato prima, che consiste nel non svalutare gli stipendi”.
“Ed è dimostrato, insisto, che dopo un certo tempo trascorso sul posto di lavoro, non solo la produttività non aumenta, ma diminuisce. Quindi questo è l’elemento che andremo a correggere riducendo di mezz’ora al giorno la giornata lavorativa dei lavoratori e delle lavoratrici del nostro paese”.
“Avrete il diritto alla disconnessione. Nessun lavoratore o lavoratrice spagnola dovrà rispondere a una mail o a una telefonata, nemmeno di un ministro o di una ministra, quando siete assenti… Voglio dire, nemmeno di un ministro o di una ministra, quando siete assenti dal lavoro”.
Il testo adottato martedì è il risultato di un accordo firmato il 20 dicembre con i due principali sindacati dei lavoratori, UGT e CCOO, ma senza le organizzazioni dei datori di lavoro, che a metà novembre hanno deciso di lasciare il tavolo delle trattative, dopo 11 mesi di incontri infruttuosi.