Sostenibilità: tiriamo le somme di questo 2024

Il 2024 si è rivelato un anno cruciale per la sostenibilità.

Finalmente i concetti astratti hanno iniziato a prendere forma concreta nelle agende politiche e nelle strategie aziendali: dalla crescente consapevolezza dell’urgenza climatica all’implementazione di normative più rigorose, il panorama della sostenibilità ha subito una metamorfosi, delineando nuove sfide e opportunità per il futuro.

Normative e sostenibilità: come stanno cambiando le cose con la CSRD

Un elemento cardine di questa trasformazione è rappresentato dall’entrata in vigore della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), normativa che ha ridefinito gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità per un’ampia gamma di aziende europee, introducendo di fatto l’obbligo del bilancio di sostenibilità per circa 50.000 imprese entro il 2026.

La CSRD non si limita a estendere la platea dei soggetti obbligati a redigere questo importante documento, ma introduce anche standard più elevati in termini di trasparenza e dettaglio delle informazioni richieste, con un focus particolare sulla doppia materialità, ovvero l’impatto dell’azienda sul mondo esterno e viceversa.

Questo implica per le aziende la necessità di un profondo adeguamento strategico, investendo in strumenti e competenze per la gestione dei dati ESG (Environmental, Social, and Governance) e la conformità ai nuovi European Sustainability Reporting Standards (ESRS).

La redazione della rendicontazione di sostenibilità, secondo i dettami della CSRD, rappresenta una sfida considerevole per le imprese di tutti i settori. Ma è anche un’occasione preziosa per integrare la sostenibilità nel cuore dei processi aziendali e comunicare in modo trasparente il proprio impegno agli stakeholder.

Dalla trasparenza alle nuove figure professionali: l’evoluzione dell’impresa in un mondo sostenibile

La sensibilità verso le tematiche ambientali e sociali è in costante aumento tra consumatori e investitori istituzionali, con la conseguenza che le imprese sono ormai chiamate a rendere noto il proprio impegno verso certi temi. E se in passato molte hanno messo in atto campagne di comunicazione poco trasparenti, oggi il greenwashing è una vera e propria minaccia per la brand reputation.

Il 2024 ha infatti assistito a una crescente intolleranza verso il greenwashing, con consumatori sempre più attenti e critici nei confronti delle dichiarazioni ambientali delle imprese. Le aziende sono quindi chiamate ad abbandonare le generiche promesse di sostenibilità e ad adottare un linguaggio fattuale, supportato da dati concreti e verificabili.

Inoltre la crescente complessità delle tematiche legate alla sostenibilità ha portato a una forte domanda di professionisti specializzati. Il Sustainability Manager, l’ESG Manager e altre figure dedicate alla sostenibilità sono diventate risorse chiave per le aziende che desiderano integrare la sostenibilità nelle proprie strategie e operazioni.

Anche l’intelligenza artificiale si è guadagnata un posto in prima fila, affermandosi come uno strumento prezioso per affrontare le complesse sfide della sostenibilità. In particolare, nel 2024 abbiamo assistito a una crescente applicazione dell’AI in ambiti come l’ottimizzazione dell’uso delle risorse, il miglioramento dell’efficienza energetica e la gestione dei dati ESG.

La sostenibilità oltre la CSRD: gli altri trend chiave del 2024

Il 2024 ha visto l’affermarsi di altri importanti trend in ambito sostenibilità, come l’attenzione verso la tutela della biodiversità. La crescente consapevolezza dell’importanza della biodiversità per la salute del pianeta ha infatti spinto aziende e governi a implementare politiche di conservazione e a investire in soluzioni nature-based.

Allo stesso tempo, c’è una forte spinta da parte delle istituzioni verso l’economia circolare. Il passaggio da un modello economico lineare a uno circolare, basato sul riutilizzo e sul riciclo delle risorse, è diventato sempre più centrale nelle strategie di sostenibilità aziendale. Complice l’attivazione del tanto bramato Piano di Transizione 5.0, che sblocca nuove risorse per le imprese che investono nella riduzione dei consumi e investono per abbassare l’impatto ambientale delle proprie produzioni.

Anche la spinta verso le fonti di energia rinnovabile si è intensificata, alimentata dalla necessità di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e di mitigare i rischi legati alla crisi climatica. Mentre la riduzione delle emissioni di gas serra e l’adattamento ai cambiamenti climatici restano priorità assolute, con un crescente impegno da parte di governi e imprese per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

In conclusione possiamo dire che il 2024 ha segnato un punto di non ritorno nel percorso verso un futuro sostenibile. Le aziende sono chiamate ad abbracciare la sostenibilità non come un semplice adempimento normativo, ma come un’opportunità per innovare, creare valore e costruire un futuro migliore. Le sfide sono complesse, ma le opportunità che si aprono sono altrettanto significative.