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Sopravvivenza e speranza: il racconto di un giovane colpito dalla violenza

Giovane racconta la sua esperienza di sopravvivenza

Un 16enne racconta la sua esperienza dopo essere stato ferito in un tragico evento

Un momento di terrore

La violenza giovanile ha colpito ancora, e questa volta a Monreale, dove un tragico evento ha segnato la vita di un giovane di soli 16 anni. “Mi hanno sparato in testa, mi sono sentito stordito”, racconta il ragazzo, attualmente ricoverato in un ospedale di Palermo. La sua testimonianza è un grido di dolore e di speranza, un racconto che mette in luce la brutalità della violenza e la resilienza umana.

Il dramma della sparatoria

Il giovane, che ha vissuto momenti di pura confusione, ha assistito a una rissa che ha preso una piega tragica. “Ho visto la confusione, ma in quel momento ero stordito, non ho partecipato alla rissa”, spiega. La sua lucidità in un momento così critico è sorprendente. I medici, dopo averlo operato, hanno estratto un proiettile che si era fermato sotto la cute, un chiaro segno della violenza che ha subito. La sua famiglia è in ansia, ma il padre esprime un sentimento di gratitudine: “Mio figlio è stato miracolato, poteva essere la quarta vittima”.

Un futuro da ricostruire

La sparatoria ha lasciato cicatrici non solo fisiche, ma anche emotive. Il ragazzo dovrà affrontare un lungo percorso di recupero, sia fisico che psicologico. La comunità di Monreale è scossa da questo evento, e molti si chiedono come sia possibile che la violenza tra giovani possa arrivare a tali estremi. La speranza è che la sua storia possa servire da monito e che si possano trovare soluzioni per prevenire simili tragedie in futuro.