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Sophia Loren ha ricevuto la "Chiave di Cinecittà", ringraziando per la vita e i ricordi che il passare del tempo non riuscirà in nessun modo a distruggere.

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Sophia Loren ha ricevuto il primo "Chiave di Cinecittà" in riconoscimento dei suoi significativi contributi al cinema. Il premio è stato consegnato dalla Ministra della Cultura, Lucia Borgonzoni, e la Presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia, durante una cerimonia a Roma. Il premio, una chiave in bronzo patinato che simboleggia l'ingresso di Cinecittà, è stato creato dall'artista Dante Mortet. Borgonzoni ha elogiato Loren come modello e simbolo della cultura italiana, sottolineando l'importanza di preservare le storie create dalle sue interpretazioni. Sbarigia ha affermato che la consegna della chiave a Loren simboleggia l'importanza dell'attrice per il cinema italiano e per Cinecittà. Loren ha espresso la sua immensa felicità per l'onore e la sua gratitudine per l'omaggio dei presenti alla cerimonia. Edoardo Ponti, figlio di Loren, ha espresso la sua profonda gratitudine e l'ammirazione per la madre.

Sophia Loren è stata premiata con il primo “Chiave di Cinecittà” in riconoscimento dei suoi contributi significativi nell’industria cinematografica, un premio che sarà conferito in seguito a rilevanti personalità del cinema italiano e internazionale. Nell’occasione del suo novantesimo compleanno, la Ministra della Cultura, Lucia Borgonzoni, e la Presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia, hanno reso omaggio alla Loren consegnandole il premio durante una cerimonia presso The Space Cinema Moderno a Roma. L’artista Dante Mortet ha creato il premio, una chiave in bronzo patinato che rappresenta il famoso ingresso di Cinecittà. Questo tributo è stato offerto dalla Ministry of Culture, Cinecittà e Archivio Luce per onorare i ricordi indelebili che Sophia Loren ha lasciato nel cinema, ricordi che il tempo non potrà mai cancellare.

Lucia Borgonzoni, Sottosegretaria alla Cultura, ha espresso il suo tributo all’immensa talentuosa artista che ha portato l’Italia sotto i riflettori internazionali. Ha affermato che è una responsabilità del Ministero della Cultura preservare e tramandare ai posteri le storie create da notevoli interpretazioni in film iconici. Ha citato alcuni ruoli memorabili come Cesira in un film di Vittorio De Sica, Antonietta per Ettore Scola, e Sofia Cocozza per Dino Risi. Questi personaggi sono radicati nel cuore di molte persone. Sophia non è solo un’attrice, ma anche un esempio di autentica femminilità che si è trasformata in un modello. La sua presenza ci rende orgogliosi della nostra identità. Con questa omaggio, Roma e l’intera nazione abbracciano Sophia Loren, simbolo della cultura italiana.

Chiara Sbarigia, a capo di Cinecittà, ha dichiarato: «Cinecittà, la Metropoli del Cinema, possiede strade, edifici, parchi e piazza, proprio come ogni autentica città. Ha anche una porta decisiva. Da quella porta, nei decenni passati, sono state introdotte countless storie, sogni e realizzazioni. Un giorno, in un anno passato, una giovane vi è entrata, e oggi ci troviamo tutti qui per celebrarla. Assegnare a Sophia Loren, la prima volta nella nostra storia, la chiave di Cinecittà, rappresenta un modo per ricordare alla nostra comunità l’importanza di quest’artista per l’arte cinematografica italiana e, di conseguenza, per Cinecittà, sul panorama mondiale. Sophia simboleggia la bellezza, il talento, lo sforzo, l’artigianalità e l’arte del nostro cinema: è l’icona della nostra fantasia. E attraverso i film che ha interpretato con i maestri più influenti, il suo volto e la sua voce, rappresenta il percorso del nostro paese, l’emergere dalle difficoltà della guerra, le privazioni, i trionfi e i momenti di svolta. Sophia Loren personifica l’ascesa di un’Italia che finalmente si modernizza. Crescendo con lei, siamo diventati più avveduti e sviluppati. Questo è ciò che una grande industria culturale dovrebbe fare, aiutare i cittadini a fare un passo avanti nella civiltà. E lo fa ogni giorno Cinecittà. Non avremmo potuto dare a nessun altro prima di Sophia Loren le chiavi di questa città».

“Accogliere questo singolare onore in vostra presenza è una fonte immensa di felicità – afferma Sophia Loren – Un simbolo che è pieno di una tale portata di significato che riesce a riassumere tutta la mia vita lavorativa ed evoca anche i miei primi giorni di speranzosa fiducia nel futuro. Desidero esprimere la mia gratitudine alla Vice-ministra Lucia Borgonzoni e alla Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia per aver scelto di celebrare il mio compleanno con la presentazione di questo inestimabile pezzo e la cerimonia toccante che circonda la mia famiglia e i miei cari amici”. “Un vantaggio dell’avanzare in età è l’incapacità di perdere il tempo con ciò che non conta – ha aggiunto – Una notte come questa è troppo breve. Una notte spesa con la mia famiglia, i miei figli, i miei nipoti, i miei amici e i miei collaboratori. L’amore reciproco tra noi è tutto. Queste relazioni significano il mondo. Il fatto che abbiamo condiviso lacrime, risate, danze, e stasera abbiamo l’opportunità di brindare insieme,. E se c’è un regalo che desiderate offrirmi, il regalo è di onorare non solo me, ma tutti noi che siamo ancora qui. La nostra più grande realizzazione è che, dopo aver condiviso una vita, desideriamo ancora trascorrere una notte insieme. Questa è la nostra vera vittoria. Quindi, vi ringrazio dal più profondo del mio cuore per questa vita, questo amore e questi ricordi che il tempo non riuscirà mai a sfumare”.

“Vorrei esprimere la mia profonda gratitudine a tutti voi per aver scelto di unirvi a noi questa sera, in occasione del festeggiamento del compleanno di una donna che non può essere definita con parole comuni, una donna che è molto più di una semplice presenza tra di noi”, ha affermato Edoardo Ponti, il figlio di Loren, parlando dal palco. “Mamma, tu brilli come il faro della nostra esistenza, una luce eterna che non conosce tempo o età. Questa luce, che risplende in tutto il mondo, è portata ad onor del nostro paese e risiede nei profondi recessi dei nostri cuori e delle nostre vite. È la luce che emani da te, che ci permette di riconoscere e apprezzare la bellezza in ognuno di noi. È la luce della tua umanità che ci guida verso la comprensione di noi stessi, è la luce della tua saggezza che ci sprona a credere in noi stessi anche nei momenti di difficoltà. È un bagliore di dignità e coraggio, e le tue radici umili e solide brillano attraverso. Non hai mai lasciato che la luce accecante della fama ti distruggesse o ti facesse perdere la tua vera identità. Non sei una stella per la tua fama, ma per la tua genuinità. E’ un onore poterti chiamare mia madre, mia amica, mia collaboratrice. Mi rendo conto della fortuna che ho avuto di essere avvolto da questa luce sin dalla mia nascita. Grazie alla tua umiltà e generosità, questa luce mi ha guidato nell’uomo in cui mi sono trasformato oggi, senza mai temere di perdere me stesso e venire risucchiato nella grandezza della tua ombra”.

Sei un faro d’illuminazione che non lascia segni d’oscurità, e quando i miei occhi incrociano i tuoi, risplendono nell’immenso riflesso della tua luce. Il calore tribolato dalla tua voce unica accende il mio cuore, nutrita dalla fiamma di quella luce. Ci hai migliorato come individui mostrandoci chi veramente potremmo essere, niente di più e niente meno che noi stessi. Dunque, tanti auguri mamma. Felice compleanno!