Oggi, Sophia Loren celebra il suo 90esimo compleanno. Ricordiamo come fu una tra le prime celebrità internazionali a finire al centro di uno scandalo per evasione fiscale. Il fatto risale al 1982 quando l’attrice, vincitrice del premio Oscar per “La ciociara” (1960), un film di Vittorio De Sica, venne incarcerata nel penitenziario femminile di Caserta, dove trascorse 17 giorni.
I suoi problemi con le autorità fiscali italiane ebbero inizio con la dichiarazione dei redditi per l’anno 1974, che Loren aveva presentato insieme al marito Carlo Ponti. Nel documento, avevano affermato di non avere guadagni o spese nel suddetto anno, poiché “i film ai quali stava lavorando erano sì previsti compensi ma da erogarsi negli anni successivi”, come era scritto nella loro difesa.
Tuttavia, nel 1980, fu fornita alla stella del cinema un’ingiunzione per un reddito netto totale imponibile all’Irpef per l’anno 1974, che ammontava a 922 milioni delle vecchie lire.
Per l’ente tributario, la tassa era del 70%, con una base imponibile elevata di 644 milioni. Le commissioni di primo e secondo grado sostenevano l’attrice, mentre la Commissione Tributaria Centrale di Roma confermava la liquidazione del condono al 70%. Tuttavia, la frode fiscale è stata successivamente attribuita al suo commercialista. Nel 2013, dopo un lungo processo di 31 anni, la Corte di Cassazione ha accolto l’appello dell’attrice contro la decisione della Commissione Tributaria Centrale di Roma del 2006.
In un aneddoto significativo, il giorno del suo arresto, in una conversazione con il magistrato in prigione, l’attrice risponde a “Chi sei?” con “Sono nessuno”. Il magistrato, rivolto alla direttrice, sussurrò: “Non ci sono privilegi, ma per favore evitiamo le preferenze”.