Sofia Stefani uccisa ad Anzola dell'Emilia: il dolore della famiglia al funerale

Oggi il funerale di Sofia Stefani, la vigilessa uccisa dall'ex collega, ad Anzola dell'Emilia, lo scorso 16 maggio

Centinaia di persone stamattina a Zola hanno partecipato al funerale di Sofia Stefani, la vigilessa di 33 anni uccisa con un colpo di pistola, esploso nella sede della polizia locale di Anzola Emilia: la pistola era in mano al collega, Giampiero Gualandi, ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato.

Il funerale di Sofia Stefani

Bara bianca, bandiera della pace e un cappello da vigile urbano: allestita la camera ardente in Certosa, a Bologna, per dare l’ultimo saluto alla vigilessa. Poi, dal cimitero di Bologna, il trasferimento a Zola Predosa, dove Sofia viveva insieme alla famiglia, per il funerale. Tra i presenti anche anche la vicesindaca di Bologna, Emily Marion Clancy, che ha voluto esprimere la sua vicinanza alla comunità di Anzola, nella quale è stato proclamato il lutto cittadino, agli amici e colleghi legati a Sofia e ai suoi genitori.

Le lacrime e il dolore per quanto accaduto: intercettato dai giornalisti prima dell’inizio dell’esequie, il papà di Sofia Stefani parla della figlia così:

«Era molto generosa, molto dedita al lavoro che le è costato la vita. Mai avrei pensato che un lavoro deputato alla massima sicurezza per i cittadini potesse essere la massima insicurezza per lei. Non chiediamo altro che giustizia».

Il dolore per la morte della vigilessa

Il fidanzato, Stefano Guidotti, che da oltre 15 anni ha vissuto accanto a Sofia, affranto dal dolore, al termine della cerimonia afferma:

«Aspetto che la giustizia possa dare conto della morte di una ragazza di 33 anni uccisa con un colpo di pistola sul viso. È una cosa difficile anche solo da immaginare».

Giustizia è ciò che chiede la famiglia insieme al cardinale Matteo Zuppi, affinché la vita di ogni persona, e specialmente delle donne sia rispettata.

Applausi e tante lacrime, all’uscita del feretro dalla chiesa, di chi aspetta di capire davvero cosa c’è dietro la tragedia.

L’arresto dell’ex collega è avvenuto il 16 maggio, e l’uomo non ha opposto nessuna resistenza nei confronti delle forze dell’ordine. Tuttavia, nell’interrogatorio avvenuto nella tarda serata, Giampiero Gualandi, si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.