> > Sit-in a Torino per la liberazione della giornalista Cecilia Sala

Sit-in a Torino per la liberazione della giornalista Cecilia Sala

Manifestazione a Torino per la liberazione di Cecilia Sala

Una cinquantina di persone chiedono un intervento urgente del governo italiano.

Un appello alla libertà di stampa

Questa mattina, Torino è stata teatro di un’importante manifestazione davanti alla Prefettura, dove circa cinquanta persone si sono riunite per chiedere al governo italiano di “intervenire con la massima urgenza per la liberazione della giornalista Cecilia Sala, detenuta in Iran”. L’iniziativa, promossa da diverse associazioni tra cui l’Associazione Marco Pannella e +Europa Torino, ha visto la partecipazione di consiglieri comunali e attivisti, uniti dalla volontà di far sentire la propria voce contro l’ingiustizia.

La situazione di Cecilia Sala

Igor Boni, rappresentante di Europa Radicale, ha spiegato l’importanza della manifestazione, sottolineando che “quando viene data la notizia che una giornalista di un paese democratico è arrestata senza accuse in un regime dittatoriale, l’ultima cosa da fare è restare in silenzio”. La detenzione di Cecilia Sala, che si occupa di informazione, ha suscitato preoccupazione non solo in Italia, ma anche a livello internazionale. Boni ha ribadito che l’azione non è contro il governo italiano, ma piuttosto un appello affinché venga fatto il possibile per garantire la libertà della giornalista.

Solidarietà e impegno per i diritti umani

Durante il sit-in, è emersa anche la questione di altri prigionieri politici in Iran, come il medico e ricercatore iraniano-svedese Ahmadreza Djalali, che ha subito una condanna a morte. “Siamo qui non solo per Cecilia, ma anche per tutti coloro che lottano contro il regime teocratico dell’Iran”, ha dichiarato Boni. La manifestazione ha visto la partecipazione di persone di diverse estrazioni politiche, un segno di unità nella lotta per i diritti umani e la libertà di espressione. Silvio Viale, consigliere comunale, ha espresso la necessità di un’iniziativa diplomatica forte, non solo da parte dell’Italia, ma dell’intera Europa, per affrontare la situazione critica in Iran.