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Siria, centinaia di attacchi Israeliani dopo la caduta di Assad

nethanyahu

Sono già stati molteplici i raid israeliani in Siria dalla caduta di Assad: l'obiettivo è smilitarizzare il Paese

“Ho autorizzato a bombardare le armi siriane affinché non finiscano nelle mani dei jihadisti” – così Benjamin Netanyahu gustifica i 400 e oltre attacchi di Israele in Siria avvenuti nello spazio di due giorni. Da quando si è verificata la caduta del regime di Assad, infatti, l’Idf è stato particolarmente attivo nell’area, distruggendo la flotta e i caccia siriani.

Siria, oltre 400 attacchi di Israele in due giorni: i raid dopo la caduta di Assad

Secondo l’Iran e la Turchia, le incursioni di Israele in Siria sono del tutto illegali. Dall’altra parte, ovviamente, Tel Aviv si difende e giustifica, spiegando che i raid del proprio eservito sono atti ad evitare che la Jihad approfitti della situazione per appropriarsi delle armi siriane. I ribelli, nel frattempo, proseguono i loro movimenti, e annuciano di aver preso il controllo della città di Deir az Zor, comune sito nell’est della Siria. “I nostri combattenti sono schierati per pattugliare tutta Damasco. Non ci fermeremo finché non saranno ristabiliti la sicurezza e l’ordine completi in ogni parte del paese” – ha dichiarato il nuovo capo della polizia siriana.

Siria, riunione straordinaria del G7 presieduto dall’Italia

In queste ore, inoltre, la Casa Bianca ha annunciato una riunione straordinaria del G7 presieduto dall’Italia che avrà luogo nella giornata di venerdì. Il presidente Erdogan si è già fatto sentire al telefono con Giorgia Meloni: “In Siria una aggressione israeliana. L’obiettivo deve essere preservare l’integrità territoriale e eliminare il terrorismo“.