Roma, 11 dic. (Adnkronos) – "Resteremo solo fino a marzo del 2025. Il debito è enorme, la sfida ciclopica". E "garantiremo i diritti di tutte le genti e tutti i popoli della Siria". Lo dice Muhammad al Bashir, che ha dato al Corriere della Sera la sua prima intervista a un media occidentale. Indica tre obiettivi per la Siria del dopo-Assad, ovvero "ristabilire la sicurezza e la stabilità in tutte le città" perché "la gente è esausta di ingiustizia e tirannia", far "tornare i milioni di profughi siriani che sono all’estero" perché "la Siria è ora un Paese libero" e un lavoro "a livello di pianificazione strategica" perché "i siriani non possono vivere nella precarietà di servizi essenziali come elettricità, pane e acqua".
"Sappiamo di ereditare un’amministrazione elefantiaca tormentata dalla corruzione. In fondo il regime si è divorato da solo, ma nel frattempo la gente viveva male – dice dopo aver incontrato ieri mattina "tutti gli ex ministri per cominciare il lavoro", ad eccezione di Interni e Difesa, in un "clima di collaborazione" – Nei forzieri ci sono solo sterline siriane che valgono poco o niente". E, "quindi sì, finanziariamente stiamo molto male".
Sui diritti, che promette saranno garantiti, osserva che "comportamenti sbagliati di alcuni gruppi islamisti hanno portato molte persone soprattutto in Occidente ad associare i musulmani al terrorismo e l’Islam all’estremismo". "Si è trattato di comportamenti errati e di mancanza di comprensione – afferma – Così è stato travisato il significato di Islam, che è 'religione della giustizia'. E noi proprio perché islamici garantiremo i diritti di tutte le genti e tutti i popoli della Siria". In politica estera, "non abbiamo problemi con nessuno, Stato, partito o setta, che si sia tenuto lontano dal regime di Assad assetato di sangue". E alla domanda se sarà "islamica" la nuova Costituzione, risponde: "Chiariremo i dettagli durante il processo costituente".