Argomenti trattati
- Intervista a Sinner fa slittare Affari Tuoi: Bruno Vespa rinvia la puntata
- Sinner sospeso per tre mesi dopo il caso Clostebol: la spiegazione e l’accordo finale
- Sinner torna in TV dopo tre mesi di squalifica: l’intervista esclusiva al TG1
- Sinner e il pensiero su Federer, Nadal, Djokovic
- Alcune curiosità su Jannik Sinner
A pochi giorni dall’inizio degli Internazionali d’Italia, che segneranno la fine della sua squalifica per il caso Clostebol, Jannik Sinner rompe il silenzio e si confida in un’intervista esclusiva al TG1. Un’occasione per il tennista azzurro di raccontare la sua esperienza, le difficoltà affrontate e le lezioni apprese in questi mesi lontano dai campi.
Intervista a Sinner fa slittare Affari Tuoi: Bruno Vespa rinvia la puntata
La Rai, con il Tg1, ha ottenuto un’intervista esclusiva con Sinner proprio a ridosso del suo debutto agli Internazionali di Roma, che prenderanno il via il prossimo 7 maggio.
L’unico prezzo da pagare è stato lo slittamento di Bruno Vespa: il suo consueto appuntamento con Cinque Minuti è stato rimandato per fare spazio al dialogo tra il direttore Gian Marco Chiocci e il tennista. L’intervista, intitolata Gioco, partita, incontro, è andata in onda subito dopo il Tg1, alle 20:30, occupando lo spazio di Cinque Minuti. Di conseguenza, Affari Tuoi con Stefano De Martino slitta alle 20:50.
Sinner sospeso per tre mesi dopo il caso Clostebol: la spiegazione e l’accordo finale
Jannik Sinner è stato sospeso per tre mesi dopo aver riscontrato due test positivi al clostebol, un anabolizzante vietato, durante il torneo di Indian Wells nel marzo 2024. Il tennista ha spiegato che il fisioterapista aveva utilizzato un farmaco contenente clostebol per trattare un piccolo taglio alla mano e, massaggiandolo senza guanti, aveva causato una contaminazione accidentale attraverso la pelle.
Inizialmente, un tribunale sportivo aveva stabilito che Sinner non aveva violato le regole antidoping, ma la WADA ha presentato appello, sostenendo che l’atleta fosse comunque responsabile per le azioni del suo staff.
Il 15 febbraio 2025, le parti hanno raggiunto un accordo extragiudiziale che ha comportato una sospensione di tre mesi, dal 9 febbraio al 4 maggio 2025, con la possibilità di riprendere gli allenamenti dal 15 aprile.
Sinner torna in TV dopo tre mesi di squalifica: l’intervista esclusiva al TG1
Nell’intervista che è andata in onda questa sera alle 20:30, Sinner ha parlato della squalifica e delle emozioni vissute in questi mesi. Ha spiegato che il suo stato d’animo in campo non era quello che si dovrebbe sentire, poiché, dopo tanto allenamento, l’obiettivo è divertirsi durante le partite. Tuttavia, ha ammesso che questo divertimento è venuto meno nel tempo, poiché la sua mente era occupata da altre preoccupazioni.
Ora, però, Jannik è focalizzato esclusivamente sul suo rientro. Ha dichiarato che ormai manca poco e che non vede l’ora di tornare a Roma, un posto che considera speciale.
“Entro con una mentalità diversa. Mi manca la competizione. Sono molto contento che questa fase è superata“.
Ha anche aggiunto che presto sarà insieme a tutto il gruppo italiano, con giocatori straordinari, e che si aspetta un grande supporto da parte del pubblico.
“Non manca molto. Sono felice di tornare. Roma è il posto più bello dove ricominciare. Saremo tutti lì, io e gli altri ragazzi incredibili del nostro tennis. Ci aspettiamo un grande tifo. Vogliamo farvi emozionare”.
Ripercorrendo il giorno di aprile, con la scoperta della positività al clostebol, Sinner ha dichiarato:
“Non ho capito cosa è successo, non sapevo nulla. Da quel momento ho accettato, non potevo fare altro. Abbiamo saputo subito cosa era successo, però ho fatto fatica ad accettare questi tre mesi perché nella mia testa ho pensato ‘Non ho fatto niente'”.
Il numero uno al mondo ha parlato delle persone intorno a lui che lo hanno aiutato molto e che hanno creduto in lui. Questo gli ha dato la forza di continuare.
“Non c’è nessuno che ha trattamenti diversi. Mi hanno controllato forse più degli altri. Il protocollo è quello lì. Non ho voglia di rispondere a chi mi ha giudicato, per me è importante sapere cosa è successo e cosa ho passato. Non auguro a nessuno di passare da innocente una cosa del genere. Ognuno può dire quello che vuole”, ha risposto così alle critiche degli atleti che credo che lui sia stato favorito.
Sinner ha raccontato il momento in cui ha deciso di dedicarsi al tennis e spiega di aver percepito sin da subito che quella era la strada giusta per lui. Fin da bambino, pur allenandosi poco, riusciva comunque a ottenere buoni risultati, e questo gli ha fatto intuire di avere un talento naturale per questo sport.
“Oltre al talento servono sacrifici, momenti di difficoltà, fortuna, avere le presone giuste. Il talento è importante se lo combini con il lavoro“.
Secondo l’atleta, esiste un legame profondo tra la vita privata e l’attività sportiva, un rapporto che può influenzare in modo significativo la carriera di un atleta. La tranquillità nella sfera personale, unita al supporto della famiglia e delle persone vicine, può avere un impatto positivo sulle prestazioni e sulla motivazione. Tuttavia, anche le pressioni legate alla competizione possono pesare sulla dimensione privata, motivo per cui è essenziale mantenere un equilibrio. Per Sinner, infatti, lo sport rappresenta non solo una prova fisica, ma anche un percorso di crescita personale.
“Quando ho saputo di essere il numero uno al mondo è stata una emozione incredibile. Un altro momento pazzesco è stato sul centrale a Roma, a Torino, non sembrava di stare in un campo da tennis ma in uno stadio da calcio”.
Ora, per Sinner, prima di pensare al Roland Garros, l’obiettivo è concentrarsi sul torneo precedente, ovvero Wimbledon. Però, prima ancora, è fondamentale disputare qualche partita per valutare la sua condizione.
“Abbiamo fatto tante cose e tanti risultati raggiunti. Ogni cosa bella ha una fine e va bene così, anche se in un anno possono cambiare tante cose. Vediamo”, ha dichiarato l’atleta in merito al possibile addio dell’allenatore Cahill.
Con evidente emozione nella voce, ha confidato di aver seriamente pensato di abbandonare il tennis poco prima degli Australian Open. Ha spiegato di non sentirsi più a suo agio in nessuna situazione e di percepire uno sguardo diverso da parte degli altri giocatori.
“Mi ricordo prima dell’Australian Open quest’anno, ero in un momento non felicissimo. In Australia non mi sentivo proprio a mio agio negli spogliatoi o al ristorante, i giocatori mi guardavano in modo diverso e non mi piaceva proprio. Lì ho pensato che vivere il tennis in quel modo era davvero pesante: sono sempre stato uno che ha preso il tennis scherzando, ho pensato di prendermi un po’ di tempo libero dopo l’Australia. Mi serviva un po’ di tempo diverso, con gli amici, dando priorità alle persone che mi vogliono bene”.
Sinner e il pensiero su Federer, Nadal, Djokovic
Jannik ha detto di aver avuto la fortuna di conoscere un po’ meglio gli ultimi due, mentre Roger lo ha conosciuto poco, avendolo visto raramente e avendo avuto poco contatto con lui. A tal proposito, ha detto di poter giudicare un po’ meglio Rafa e Nole:
“A me Rafa piace molto. È una persona che tiene molto a chi gli sta intorno ed è un grande combattente. Se guardiamo ai numeri il migliore è Nole, però dobbiamo essere contenti di vivere in questo momento. Ciò che hanno fatto vedere in questi 20 anni è pazzesco”.
Alcune curiosità su Jannik Sinner
Alla domanda sul suo colpo preferito, su quello da migliorare e su quale colpo invidiasse a un collega, Sinner ha risposto che il rovescio è il suo colpo preferito e anche il più solido, mentre il servizio è quello su cui deve ancora lavorare. Ha aggiunto di invidiare il tocco di Alcaraz e di Musetti, perché hanno una grande sensibilità nel colpire la palla.
Ha poi raccontato che il suo sogno è sempre stato quello di diventare un pilota di Formula 1, ma di non aver mai avuto i mezzi economici per intraprendere quella strada, motivo per cui non avrebbe avuto senso nemmeno iniziare. Ha infine spiegato che, pur avendo giocato a calcio, non lo considerava un grande sogno, mentre le auto rappresentano per lui una vera passione.