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Un appello per la salvaguardia del Belìce
Il segna il 57° anniversario del devastante terremoto che colpì la Valle del Belìce, un evento che ha lasciato cicatrici profonde nel territorio e nella memoria collettiva. Oggi, tredici sindaci della zona si uniscono per lanciare un appello forte e chiaro: “Basta con l’invasione di parchi eolici e pannelli fotovoltaici che minacciano la bellezza e l’integrità del nostro paesaggio”. Questo manifesto, redatto durante una riunione presieduta dal sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo, rappresenta una risposta a una crescente preoccupazione per le richieste di installazione di impianti energetici che, secondo i firmatari, rischiano di deturpare una delle aree più incontaminate della Sicilia.
Le richieste dei sindaci
I sindaci, pur riconoscendo l’importanza delle energie rinnovabili, esprimono la loro contrarietà a progetti che non tengono conto della vocazione agricola e turistica della Valle del Belìce. “Vogliamo uno sviluppo sostenibile che rispetti il nostro patrimonio naturale e culturale”, affermano. Il documento, che sarà presentato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, chiede la sospensione delle autorizzazioni per nuovi impianti e la revoca di quelle già in fase di avvio. Inoltre, i sindaci chiedono che la Regione identifichi aree non idonee per l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici, per evitare una ‘aggressione indiscriminata’ del territorio.
Un futuro sostenibile per la Valle del Belìce
La Valle del Belìce ha una storia ricca e complessa, e i suoi abitanti desiderano costruire un futuro che valorizzi le risorse locali. Con Gibellina designata come città italiana dell’Arte contemporanea per il 2026, i sindaci vedono nell’arte e nella cultura strumenti fondamentali per la rinascita della valle. “La bellezza dei nostri luoghi deve essere preservata e valorizzata, non sacrificata sull’altare dello sviluppo indiscriminato”, concludono. La loro richiesta si inserisce in un contesto più ampio, dove le richieste di connessione alla rete elettrica in Sicilia superano di gran lunga gli obiettivi regionali, evidenziando la necessità di una pianificazione più attenta e rispettosa del territorio.