Simonetta Kalfus, 62 anni, è deceduta martedì scorso all’ospedale Grassi. La donna era in coma vegetativo dal 14 marzo, a causa di complicazioni seguite a un intervento di liposuzione in una clinica privata di Cinecittà. Nelle ultime ore sono stati resi noti i primi risultati dell’autopsia.
Simonetta Kalfus, la morte dopo la liposuzione
Tragedia a Roma, dove una donna di 62 anni è morta dopo complicazioni seguite a un intervento di liposuzione in una clinica privata di Cinecittà. È stata avviata un’inchiesta e tre medici sono indagati.
Dopo l’intervento del 6 marzo, Simonetta Kalfus ha iniziato a soffrire di dolori, inizialmente considerati normali post-operatori. Ma la sua condizione è peggiorata, e nonostante l’antibiotico, l’11 marzo è stata portata al pronto soccorso di Pomezia.
Dopo una TAC negativa e una flebo, è stata dimessa con la cura. Il 12 marzo, la situazione si è aggravata e il chirurgo l’ha visitata a casa, ma l’anestesista, preoccupato, ha richiesto il ricovero all’ospedale Grassi. Il 13 marzo, la figlia ha ricevuto l’ultimo messaggio della madre, in gravi condizioni. Arrivata in ospedale, la donna era in coma farmacologico per un’ischemia e, dopo giorni di agonia, è morta il 18 marzo per arresto cardiaco.
Gli inquirenti stanno indagando sulla clinica di zona Tuscolana, mentre un perito incaricato dalla famiglia sospetta che l’intervento possa essere stato fatale, con possibile infezione diffusa.
Simonetta Kalfus, la morte dopo la liposuzione: le cause secondo l’autopsia
Dai primi risultati dell’autopsia, effettuata all’istituto di medicina legale del policlinico di Tor Vergata, emerge che la causa del decesso potrebbe essere una grave sepsi. Le indagini si concentrano innanzitutto sulla verifica delle condizioni e delle normative dell’ambiente in cui è stato eseguito l’intervento.
A tal fine, verrà costituito un collegio peritale che esaminerà anche le cartelle cliniche della donna durante i vari ricoveri per ricostruire la sua storia medica.
“L’attenzione principale è rivolta proprio a quanto avvenuto nella struttura privata. Bisogna fare chiarezza sull’intervento, sulle fasi preparatorie e sulla gestione post-operatoria. I dubbi sono tanti e riteniamo doveroso indagare per appurare eventuali responsabilità”, afferma il segretario nazionale Ivano Giacomelli.