Continua a far discutere ciò che è successo nell’intervallo del match Roma-Inter durante la quale l’allenatore della squadra ospite, Simone Inzaghi, avrebbe usato il telefono per mettersi in contatto con i suoi giocatori nonostante fosse stato squalificato.
Un contatto con il mister, vietato dal regolamento, che è stato confermato anche dalle parole di uno dei giocatori.
La Procura si mette in moto
Dopo le molte discussioni in merito all’avvenuto la Procura federale ha deciso di entrare in campo aprendo un fascicolo sull’ormai famosa telefonata che Simone Inzaghi avrebbe fatto per mettersi in contatto con la sua squadra nonostante la squalifica. Il tutto è avvenuto durante l’intervallo del match Roma-inter ed il contatto con il team neroazzurro, vietato dal regolamento, è stato però confermato da uno dei giocatori, Alessandro Bastoni, che ha parlato di una telefonata in vivavoce nello spogliatoio da parte del mister.
Inizialmente la situazione era stata placata dalle parole del vice tecnico Farris, ma le successive notizie condivise dai media, elementi che spesso la giustizia sportiva prende in considerazione per aprire un’indagine, hanno spinto il procuratore Giuseppe Chinè ad approfondire la situazione per chiarire tutti i dubbi.
Proprio per raggiungere tale scopo oggi si ascolteranno le prime testimonianze da parte degli interessati e sembra confermata la presenza di Inzaghi e di Bastoni.
Cosa rischia Inzaghi
Il regolamento non lascia spazio a dubbi, quando un tecnico viene squalificato non può in alcun modo dirigere la squadra o prendere parte all’evento, telefonate incluse. Ciò significa che le opzioni disponibili per Inzaghi non sembrano essere molte e sarà costretto a subire le conseguenze del suo gesto che potrebbero portare ad un’ammenda o, in alcuni casi, anche alla squalifica.