Simona Tagli: "Sono per la famiglia tradizionale, gli etero non devono diventare anormali"

Simona Tagli pro famiglia tradizionale: le minoranze non devono diventare la normalità.

Con la sua partecipazione al GF, Simona Tagli ha subito attirato l’attenzione del grande pubblico.

Sono tornate in auge sue dichiarazioni piuttosto discutibili, che eleggono la famiglia tradizionale come normalità. Il resto, ovviamente, è anormalità.

Simona Tagli pro famiglia tradizionale: le dichiarazioni fanno discutere

Simona Tagli è diventata una nuova concorrente del GF da una manciata di giorni, ma ha già attirato l’attenzione. Nella Casa più spiata d’Italia non ha ancora lasciato il segno, a farlo sono state alcune dichiarazioni del 2016, tornate in auge proprio dopo il suo ingresso nel reality.

Ospite del programma radiofonico La Zanzara, Simona si è detta pro famiglia tradizionale e ha definito tutto il resto anormale.

Le parole di Simona Taglia

La Tagli ha dichiarato:

“Un gay pride a Milano? I diritti sono di tutti, ma io sono per la famiglia tradizionale. Sono una persona tradizionale in generale. L’importante è che le persone etero non diventino anormali e quelle che hanno un loro pensiero diventino protagonisti. A volte si rischia di andare in controtendenza. Allora tutto quello che è normale diventa anormale e invece tutto quello che rappresenta solo una minoranza, diciamo così, diventa poi la normalità. Sono per il rispetto di tutti. Però sottolineo e ripeto che per me la famiglia è quella tradizionale. Se c’è il rischio che gli etero diventino anormali? Eh sì, perché con queste manifestazioni, con questo voler imporre la trasgressione la normalità diventa purtroppo una minoranza. Queste cose a me non piacciono. La trasgressione deve rimanere trasgressione e la regolarità deve restare regolarità. Ai Pride si vuole ostentare un qualcosa che deve restare trasgressione”.

Simona Tagli: i pride non sono la normalità

Simona Tagli ha concluso:

“I diritti? Quelli ci sono, sono dentro la casa di ognuno, c’è libertà. Io sono per la famiglia tradizionale: mamma, papà e bambino. Poi il discorso sulla trasgressione è diverso, ognuno fa quello che vuole, basta che non diventi normalità. Io ribadisco però che prima di tutto bisogna pensare alla famiglia tradizionale”.