Roma, 25 set. (Adnkronos Salute) – "Le infezioni da batteri o funghi rappresentano la causa primaria o associata di morte in quasi la metà dei pazienti oncologici, purtroppo. Alcuni studi ci dicono inoltre che, in pazienti" con cancro ricoverati "in terapia intensiva, buona parte delle infezioni sono correlate a germi antibiotico-resistenti". Così Nicola Silvestris, segretario nazionale Aiom (Associazione italiana oncologia medica) e direttore della Struttura complessa di Oncologia medica dell'Irccs Istituto tumori 'Giovanni Paolo II' di Bari, in occasione del talk 'Antimicrobico resistenza. La sfida di investire in ricerca', promosso da Adnkronos, descrive "questa situazione clinica che non impatta solo sulla sopravvivenza, ma anche sulle condizioni e quindi sul 'timing' dei trattamenti: in alcuni casi ritardandoli o impedendone l'inizio".
Gestire queste situazioni cliniche "ha una rilevanza fondamentale, soprattutto se teniamo conto dei progressi che oggi possiamo ottenere in oncologia – osserva Silvestris – Ciò che otteniamo con i nuovi farmaci, con le nuove opzioni terapeutiche, in termini di sopravvivenza, rischia di essere compromesso da questo tipo di complicanza". Per ridurre l'impatto delle infezioni da germi antibiotico-resistenti nei pazienti oncologici ci sono alcune parole chiave. "La prima – elenca il professore – è l'informazione. Dobbiamo informare sempre di più e, in questo caso, le associazioni dei pazienti svolgono un ruolo fondamentale. Dobbiamo poi fare formazione, imparare a collaborare tra specialisti diversi: è fondamentale l'interazione tra oncologi, infettivologi e microbiologi. Non dimentichiamo, infine, l'importanza dei programmi di vaccinazione che Aiom ha posto in essere anche indicandoli in alcune linee guida e che possono, in qualche modo – conclude – ad aiutare a contenere il fenomeno".