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Silvano Vigato morto, compagna in condizioni critiche: mistero sul malore a Padova

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Silvano Vigato morto, ipotesi gesto estremo: la compagna è grave per possibile intossicazione. Indagini in corso per chiarire le dinamiche del dramma avvenuto a Padova.

In data 29 gennaio, presso una residenza privata sita in Megliadino San Fidenzio, località Borgo Veneto (Padova), si è verificato un grave episodio.

Silvano Vigato morto in casa a Padova, indagini in corso: è giallo

Una giovane donna, accedendo all’abitazione, ha rinvenuto in cucina il corpo esanime del proprietario, il signor Silvano Vigato, di anni 59, morto con evidenti tracce ematiche sul pavimento. Nelle immediate vicinanze giaceva, in stato di incoscienza, la signora Martina De Stefani, di anni 53, madre della giovane e legata sentimentalmente alla vittima.

La richiedente ha prontamente allertato i servizi di emergenza. La signora De Stefani è stata trasportata mediante elisoccorso presso il locale nosocomio, dove attualmente si trova ricoverata in terapia intensiva con necessità di supporto ventilatorio. Per quanto concerne il signor Vigato, gli operatori sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso, causato da una lesione da arma da fuoco al torace. Sul luogo è stata rinvenuta l’arma in questione, regolarmente detenuta dal defunto.

Silvano Vigato morto, mistero sulle cause: la compagna in gravi condizioni

Le indagini, coordinate dal Pubblico Ministero Francesco D’Abrosca della Procura della Repubblica di Rovigo, sono attualmente in corso. Dai primi accertamenti emerge l’ipotesi di un gesto autolesivo da parte del signor Silvano Vigato. Per quanto concerne le condizioni della signora De Stefani, in assenza di segni di violenza fisica, si ipotizza un’intossicazione volontaria o accidentale, ovvero un malore. Resta da accertare se l’eventuale intossicazione sia conseguente alla visione del corpo del compagno o sia antecedente al fatto.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Gazzettino, il signor Vigato, piccolo imprenditore trovato morto, era noto nella comunità per la sua disponibilità. Nel periodo antecedente al fatto aveva manifestato problematiche di salute, che avevano richiesto frequenti accessi ospedalieri, come testimoniato dai residenti della zona. Nonostante la consolidata relazione con la signora De Stefani, professionista nel settore dell’intermediazione immobiliare, i due non condividevano la medesima residenza.