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Il decreto delegato di riforma approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri del 7 agosto 2024 prevede una nuova imposta di consumo per tutti i prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze solide diverse dal tabacco, contenenti o meno nicotina. Brutte notizie per i fumatori delle sigarette elettroniche: ecco cosa succederà.
La nuova imposta sulle sigarette elettroniche
Il legislatore, introducendo l’art. 62-quater 2 nel Tua (Dlgs 504/1995) ha previsto una nuova imposta di consumo per tutti i prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze solide diverse dal tabacco, contenenti o meno nicotina. L’imposta di consumo non si applica agli stessi prodotti nel caso in cui gli stessi siano autorizzati all’immissione in commercio come medicinali, nel rispetto del Dlgs 219/2006. L’imposta si applica, ai sensi dell’art. 39 terdecies del Tua.
Nuova imposta sulle sigarette elettroniche: cosa cambia
Fino ad oggi l’accisa è stata pari al 38% di quella gravante su un equivalente quantitativo di sigarette. Ai sensi dell’articolo 39 del Tua la nuova imposta si applica nella misura del 40% dell’accisa gravante sulle sigarette.
L’aumento del 2% crea molta preoccupazione tra i consumatori poiché la crescita dei costi di produzione e commercializzazione delle sigarette elettroniche potrebbe provocare un conseguente aumento dei prezzi del prodotto stesso.
Ecco chi colpirà maggiormente l’imposta
L’imposta non si applica direttamente ai cittadini, ma grava su:
- il fabbricante per quanto riguarda i prodotti da svapo realizzati sul territorio italiano;
- il cedente, per le cessioni che avvengono da un Paese dell’Ue verso l’Italia;
- l’importatore per i prodotti provenienti da Paese terzo.