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Un clima di tensione nel carcere di Sulmona
Il carcere di Sulmona si trova attualmente in una situazione di emergenza, con le organizzazioni sindacali che esprimono forti preoccupazioni riguardo alla sicurezza all’interno della struttura. Recenti aggressioni ai danni di agenti di polizia penitenziaria hanno sollevato un allarme rosso, portando i sindacati a diffidare l’amministrazione penitenziaria dall’aprire un nuovo padiglione che dovrebbe ospitare ulteriori 200 detenuti. Questo porterebbe il numero totale a 650, un incremento che, secondo i sindacati, non è sostenibile senza adeguate misure di sicurezza.
Richieste di intervento e trasferimenti
In una nota congiunta, i rappresentanti sindacali hanno sottolineato l’urgenza di uno sfollamento dei detenuti, in particolare di quelli considerati riottosi, che hanno già dimostrato comportamenti aggressivi nei confronti del personale. “È fondamentale trasferire i detenuti che non rispettano le regole penitenziarie e che impongono le loro leggi attraverso metodi violenti”, hanno dichiarato. Questa richiesta si inserisce in un contesto più ampio di necessità di riforme e aggiornamenti delle piante organiche, per garantire un supporto adeguato al personale già in servizio e una gestione più efficiente della struttura.
Le condizioni del personale e la salute degli agenti aggrediti
La situazione all’interno del carcere non è solo una questione di sicurezza per i detenuti, ma anche per il personale che opera quotidianamente in condizioni difficili. Dopo le recenti aggressioni, i sindacati hanno chiesto un intervento immediato per migliorare le condizioni lavorative e garantire la sicurezza degli agenti. Fortunatamente, uno degli agenti aggrediti, inizialmente in prognosi riservata, ha mostrato segni di miglioramento e non ha riportato complicazioni. Tuttavia, la preoccupazione rimane alta, e le richieste di maggiore protezione e supporto continuano a crescere.