Il femminicidio a Modena risale alla notte fra il 10 e l’11 giugno.
Un uomo si è presentato nella caserma dei carabinieri, di Via Pico della Mirandola, con il cadavere della moglie, una donna di 41 anni, nell’auto, confessando l’omicidio.
La confessione dell’uomo
L’uomo 48 anni, italiano, si è presentato nel comando dei carabinieri dicendo che nel suo furgone parcheggiato fuori aveva trasportato il cadavere della moglie.
Dopo la confessione è stato trattenuto dalla forze dell’ordine e sottoposto ad interrogatorio. Avrebbe confessato nell’immediato l’omicidio rivelando: “L’ho uccisa io”.
In queste ultime ore è stato arrestato.
La morte della donna
La donna, di origine russe, era mamma di due figli: sarebbe stata ritrovata nella stessa auto del marito, il cadavere rannicchiato nel bagagliaio e aveva il capo coperto da un sacchetto nero di plastica stretto al collo con un filo elettrico plastificato. Rimosso il sacchetto, è stata trovata una cintura stretta al collo.
Il marito e la moglie sarebbero stati in lite per l’affidamento dei figli dopo la decisione della separazione tra i due.
Sotto shock la comunità dopo aver appreso la notizia: non si arrestano i femminicidi in Italia: almeno 100 donne ogni anno, in Italia, perdono la vita lasciando figli, fratelli, sorelle, madri e padri.