Il sottosegretario alla cultura ha tenuto la sua lecture su Michelangelo dal palco dell’evento “La ripartenza – liberi di pensare”, organizzato a Milano da Nicola Porro.
Sgarbi annuncia le dimissioni
“Secondo l’avviso dell’Antitrust, io non potrei parlare di arte per evitare il conflitto di interesse” ha affermato Sgarbi, aggiungendo “E quindi vorrei annunciare qui le mie dimissioni da sottosegretario di Stato alla Cultura“. Il critico d’arte è finito sulle prime pagine dei giornali per il caso sul presunto quadro di Rutilio Manetti. “Mi scuso con i cronisti che si sentono in pericolo di morte” ha commentato, facendo riferimento a ciò che è avvenuto con i giornalisti di Report “Non essendo un’intervista ho fatto alcune imprecazioni. C’è chi dice che un sottosegretario non può augurare la morte. E allora ritiro il mio augurio di morte, mi scuso di averlo pensato e adesso non sono più neanche sottosegretario. Da ora in poi augurerò la morte senza avere ruoli di governo.”
L’indagine per riciclaggio
Le indagini sono coordinate dalla Procura di Macerata, che ha ordinato una serie di perquisizioni nelle case del politico, accusato di riciclaggio di beni culturali. Il dipinto incriminato sarebbe un quadro realizzato da quello che è considerato uno dei maggiori esponenti del Seicento senese. L’opera è stata trafugata nel 2013 dal Castello di Buriasco, per poi riapparire a Lucca nel 2021 come inedito di Sgarbi. I carabinieri hanno sequestrato il quadro il 12 gennaio, accusando il critico d’arte di aver svolto “operazioni finalizzate ad ostacolarne la provenienza delittuosa, facendovi inserire in alto a sinistra della tela una torcia, attribuendo l’opera al pittore Rutilio Manetti dal titolo “La cattura di San Pietro” e affermando la titolarità del quadro“. Il 15 febbraio l’aula di Montecitorio avrebbe discusso la mozione presentata dalle opposizioni per chiedere al governo di revocare a Vittorio Sgarbi la nomina a sottosegretario.