Sono finiti in manette due imprenditori di origine cinesi che avevano avviato un’attività sfruttando i propri dipendenti. Le testimonianze dei dipendenti stessi sono state fondamentali per riuscire a porre fine a questa ennesima situazione di lavoro sottopagato e non assicurato.
Sfruttamento del lavoro, sequestrata azienda di Prato
Gli imprenditori cinesi erano finiti in arresto all’inizio del mese ma nonostante questa misura cautelare avevano continuato ad assumere irregolarmente connazionali e a farli lavorare in un contesto degradante.
Come riporta il sito del quotidiano La Nazione – la procura di Prato ha disposto un sequestro preventivo dell’impresa Arte Stampa SRL di cui erano titolari.
I reati contestati dalla Procura sono di sfruttamento lavorativo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Costretti a turni di lavoro massacranti
Stando alla ricostruzione effettuata da La Nazione i lavoratori senza permesso sono 14 e altri 4 invece godono di soggiorno regolare. Tutti e 18 erano costretti a lavorare per 12 ore al giorno, 7 giorni su 7.
Il pagamento avveniva in piccola parte tramite bonifico e la restante via contante. Le condizioni di lavoro non erano adeguate a livello igienico-sanitario.
8 di questi lavoratori hanno deciso di cooperare con la giustizia italiana svelando le condizioni di sfruttamento in cui erano costretti a lavorare, facendo quindi arrestare i propri aguzzini.
Sempre sulla base del resoconto effettuato da La Nazione il procuratore Tescaroli ha invitato i lavoratori sfruttati a denunciare gli episodi che si verificano, perché un comportamento collaborativo potrebbe portare ad ottenere il permesso di soggiorno per motivi di giustizia.