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Una storia di affetti e lotta
Pino Babbini, noto per essere stato il primo autista di Umberto Bossi, si trova ora a fronteggiare una situazione drammatica: lo sfratto dall’appartamento di viale Monza a Milano, dove vive con la moglie da ben 62 anni. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Babbini ha espresso la sua determinazione a opporsi “con tutte le forze” a questa decisione, che considera ingiusta e dolorosa.
Il contesto dello sfratto
I proprietari dell’appartamento hanno deciso di vendere l’immobile, notificando lo sfratto a Babbini lo scorso anno. Il prezzo richiesto per la vendita è di trecentosettanta milioni, una cifra che per lui è inaccessibile. Babbini, che ha ricoperto anche il ruolo di consigliere comunale della Lega Nord, ha vissuto una vita di impegno politico e sociale, e ora si trova a dover affrontare una battaglia personale per mantenere la sua casa. “Una brutta storia”, commenta, sottolineando il suo legame profondo con il luogo che ha abitato per così tanto tempo.
Un legame indissolubile con Milano
Attualmente, Babbini paga un affitto di 1.100 euro al mese, una spesa sostenuta dai suoi figli. Tuttavia, la sua intenzione è chiara: non vuole lasciare la casa che ha visto crescere la sua famiglia e dove ha trascorso momenti significativi della sua vita. “Mia moglie vuole morire nella casa dove vive da sessant’anni”, afferma con emozione, evidenziando l’importanza di questo luogo non solo come abitazione, ma come simbolo di una vita condivisa e di ricordi indelebili. La sua lotta non è solo per un tetto sopra la testa, ma per la dignità e il diritto di continuare a vivere in un luogo che rappresenta la sua storia e quella della sua famiglia.