Il bilancio annuale della Polizia postale ha sottolineato un aumento del fenomeno dell’estorsione sessuale, che è passato dai 130 casi del 2022 ai 136 dell’anno appena concluso.
Sextortion, caso in aumento nel 2023
A preoccupare è soprattutto la diffusione tra i più giovani. La Polizia postale ha fatto presente che se in passato il reato era ad “appannaggio del mondo degli adulti” oggi “coinvolge frequentemente gli adolescenti, in particolare ragazzi tra i 15 e i 17 anni“. I più a rischio sono i bambini nella fascia di età tra i 10 e i 13 anni, che rimangono le vittime principali degli adescatori online. Il resoconto evidenzia come “la fascia dei preadolescenti è quella che maggiormente ha avuto interazioni sessuali tecno-mediate” aggiungendo che si tratti di “206 rispetto ai 351 casi totali“. Le realtà virtuali sono il terreno più fertile per le interazioni tra adulti e minorenni. Un dato positivo, tuttavia, è la riduzione del numero di minori segnalati all’Autorità Giudiziaria, che passa a 104 casi, contro i 127 del 2022.
Cos’è il sextortion
La sempre più rapida diffusione dei social network, nonché la possibilità di incontri online hanno favorito anche lo sviluppo di nuovi cyber-reati. Il sextortion, ossia l’atto di minacciare di condividere immagini esplicite di un’altra persona, è diventato più comune di quanto si vorrebbe immaginare. Lo schema dei predatori è piuttosto semplice. In genere l’adulto adesca la propria preda fingendosi un suo coetaneo. Dopo il primo approccio al ragazzo viene chiesto di inviare foto intime o di mostrarsi online tramite la webcam. Una volta ottenuti gli scatti, l’uomo minaccia la vittima di renderli pubblici a meno che non ottenga foto più esplicite o una somma di denaro. I dati dell’Europol, inoltre, hanno dimostrato che la maggior parte delle vittime sono bambini e ragazzi di sesso maschile, adescati da predatori che si sono finti delle ragazze.