Sergio Mattarella è intervenuto, a Trieste, alla cerimonia di apertura della 50esima Settimana sociale dei cattolici in Italia.
Il Presidente della Repubblica, nel corso del suo discorso, si è soffermato su diversi passaggi, citando anche Norberto Bobbio.
Sergio Mattarella: “Democrazia è non violare i diritti delle minoranze”
Il Capo dello Stato ha detto: “La democrazia non si esaurisce nelle sue norme di funzionamento, ferma restando l’imprescindibilità della definizione e del rispetto delle regole del gioco. Perché, come ricordava Norberto Bobbio, le condizioni minime della democrazia sono esigenti: generalità e uguaglianza del diritto di voto, la sua libertà, proposte alternative, ruolo insopprimibile delle assemblee elettive e, infine e non da ultimo, limiti alle decisioni della maggioranza, nel senso che non possano violare i diritti delle minoranze e impedire che possano diventare, a loro volta, maggioranze“.
Le parole del Capo dello Stato
Durante il suo discorso, Sergio Mattarella ha dichiarato: “Democrazia. Parola di uso comune, anche nella sua declinazione come aggettivo. È ampiamente diffusa. Suggerisce un valore. Le dittature del Novecento l’hanno identificata come un nemico da battere. Gli uomini liberi ne hanno fatto una bandiera. Insieme una conquista e una speranza che, a volte, si cerca, in modo spregiudicato, di mortificare ponendone il nome a sostegno di tesi di parte.
La democrazia è un tessuto che gli avversari della democrazia pretenderebbero logoro. L’interpretazione che si dà di questo ordito essenziale della nostra vita appare talora strumentale, non assunto in misura sufficiente come base di reciproco rispetto. Si è persino giunti ad affermare che siano opponibili tra loro valori come libertà e democrazia, con quest’ultima artatamente utilizzabile come limitazione della prima“.