> > "Sergio Castellitto ha impiegato i fondi governativi del Centro sperimentale ...

"Sergio Castellitto ha impiegato i fondi governativi del Centro sperimentale per coprire i costi delle consulenze di sua moglie e l'acquisto di una villa del valore di 24mila euro."

1216x832 14 12 30 38 712656468

Sergio Castellitto è accusato da Marco Grimaldi, dell'Alleanza Verdi Sinistra, di aver utilizzato fondi del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma per pagare consulenze a sua moglie e acquistare una villa per il festival di Venezia. Castellitto è inoltre accusato di aver licenziato Stefano Iachetti, dirigente della Cineteca Nazionale del Centro, e di aver incrementato spese inutili come consulenti e avvocati. Non sono stati forniti dettagli sulle misure adottate per proteggere gli archivi cinematografici del centro.

Sergio Castellitto è accusato di aver usato fondi pubblici del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma per retribuire sua moglie, Margaret Mazzantini, per delle consulenze, e per una villa del valore di 24mila euro, destinata al festival di Venezia. Le accuse vengono da Marco Grimaldi di Alleanza Verdi Sinistra, che ha annunciato di voler presentare un’interrogazione al recentemente nominato Ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Grimaldi sostiene che Castellitto, da quando ha assunto la presidenza del centro nel 2023, abbia dilapidato denaro pubblico.

Grimaldi inoltre accusa Castellitto di aver licenziato Stefano Iachetti, dirigente della Cineteca Nazionale del Centro, per il suo sostegno ai lavoratori precari. Iachetti, con 40 anni di servizio, ha svolto un ruolo cruciale nel miglioramento della qualità del Centro, contribuendo all’informatizzazione e alla digitalizzazione del centro, come dimostra il restauro premiato del film Ecce Bombo di Nanni Moretti.

Grimaldi conclude dicendo che, mentre Castellitto licenzia i dipendenti, il Centro continua ad assumere consulenti, avvocati e aumenta spese inutili come quella fatta per la villa di Venezia.

Tuttavia, da Castellitto e il suo team non sono disponibili dettagli riguardo alle misure adottate per proteggere gli archivi, soprattutto i nitrati, ovvero metri e metri di vecchie e preziose registrazioni cinematografiche che non sono andate completamente in rovina durante l’incendio nascosto di giugno e che potrebbero portare Cinecittà a subire una sorte simile a quella di Roma sotto Nerone, ha affermato l’uomo politico di Avs.