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Sergio Castellitto ha affermato: «Non ho mai licenziato nessuno dal Centro Sperimentale, anzi ho lavorato senza percepire alcuna retribuzione. Inoltre, mia moglie è stata ospitata una sola volta a pagamento».

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L'attore e direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia (CSC), Sergio Castellitto, in una lettera al Corriere della Sera, si difende dalle accuse relative alla sua gestione del Centro. Smentisce di aver licenziato 17 lavoratori coinvolti in un progetto di digitalizzazione, affermando che i loro contratti scadevano a luglio. Attesta di aver rispettato la tradizione di assumere consulenti affidabili, tra cui l'azienda KPMG, per correggere un piano giudicato insufficiente. Il nuovo piano ha ottenuto l'approvazione del MEF, apportando al CSC un finanziamento di oltre 25 milioni di euro. Riguarda la collaborazione della moglie, Margaret Mazzantini, afferma che è stata pagata come tutti i partecipanti di un evento e non svolge ruoli di consulenza per il CSC. Riguardo ai fondi per il Cinema Fiamma, spiega che erano stati forniti dalla precedente amministrazione e non possono essere restituiti attraverso il PNRR, quindi il cinema è stato rimesso sul mercato. Infine, difende la sua gestione delle pellicole infiammabili, citando l'introduzione di misure di sorveglianza dopo un incidente. Sostiene di lavorare gratuitamente per il CSC, ma ammette la sua difficoltà nel mantenere la posizione a causa della critica costante.

L’attore Sergio Castellitto si difende dalle recenti accuse riguardo la sua gestione del Centro Sperimentale di Cinematografia, dove ricopre il ruolo di direttore. In una lettera rivolta al Corriere della Sera, Castellitto risponde in maniera dettagliata alle critiche mosse nei suoi confronti.

Contrariamente alle affermazioni fatte, l’attore afferma di non aver mai licenziato i diciassette lavoratori coinvolti in un progetto di digitalizzazione, sottolineando il rispetto che nutre per loro e precisando che i loro contratti a termine scadevano a luglio.

Nel corso della sua gestione, come i presidenti che l’hanno preceduto, Castellitto ha assunto consulenti e avvocati di fiducia sostituendo semplicemente i contratti in scadenza con nuovi accordi “a consumo”. Ricorre alla consulenza dell’azienda KPMG, che ha lavorato a stretto contatto con i responsabili interni e altri consulenti per revisionare il precedente piano del PNRR, giudicato inadeguato. Dopo mesi di lavoro, il nuovo piano ha ricevuto l’approvazione del MEF.

Questo successo apre la possibilità al Centro Sperimentale di ottenere un finanziamento di 25.528.977 milioni di euro, da destinare a formazione, eventi, rinnovamento urbanistico, tecnologia e attrezzi. Castellitto ha anche commentato le attività della sua coniuge.

Rispondendo alle critiche sulla collaborazione della sua consorte, Margaret Mazzantini, Castellitto spiega: «Ho curato l’evento “Diaspora degli artisti in guerra” che ha goduto di numerose adesioni. Margaret Mazzantini è stata invitata, in qualità di ospite, in relazione all’evento con l’autore David Grossman. Inizialmente, il CSC aveva suggerito un diverso nome all’editore, sul quale non si è riusciti però a trovare un consenso. Mazzantini è stata gradita a Grossman, in quanto tra i due esisteva un rapporto preesistente. Mazzantini ha ricevuto un compenso di quattromila euro lordi, come tutti gli altri partecipanti all’evento. Non svolge alcun ruolo di consulenza per il CSC ».
Riguardo le spese sostenute, Castellitto prosegue: «Nel mio primo anno come presidente, ho scelto di non partecipare ai festival cinematografici di Berlino e Cannes. Senza opportunità significative per far conoscere il CSC, ho ritenuto inutili i costi dei miei viaggi – spiega il presidente del Centro -. Durante il Festival di Venezia, ho rinunciato alla stanza che avevo a disposizione all’Hotel Excelsior e ho optato per soggiornare con la mia famiglia a Villa Gallo, affittata come base operativa del CSC. Prima del mio arrivo, la Villa era stata utilizzata, tra gli altri, da alcuni membri che hanno lavorato all’organizzazione della mostra su Marcello Mastroianni».

Come presidente, ho ricevuto la mia carta aziendale all’avvio del mio mandato, che ho utilizzato solo dopo quasi un anno, a Venezia. E’ servita per il pagamento di quattro pasti individuali e quattro taxi d’acqua, per un totale di 731,50 euro. Non ho sempre utilizzato trasporti privati, ma spesso viaggiavo in vaporetto come tutti. Durante l’evento del Festival di Venezia, ho preso parte in numerose attività. Tra queste, l’inaugurazione dell’esposizione “Marcello, vieni qua”, curata da Laura Delli Colli e la partecipazione al premio Carlo Lizzani. Su invito del presidente dell’ANICA, Francesco Martinotti, ho assistito alla presentazione del restauro del film “La notte” di Michelangelo Antonioni, insieme a Stefano Della Casa, il conservatore. Ho anche partecipato al panel creato dalla Regione Veneto per rivitalizzare l’entusiasmante progetto del Centro Sperimentale di Venezia- San Servolo, a cui Adriano De Santis, direttore della scuola e la sua squadra stanno lavorando intensamente da mesi. Non ha citato nulla riguardo al Cinema Fiamma.

Voglio fare chiarezza sulla questione relativa al Cinema Fiamma. I fondi per l’acquisto sono stati forniti dalla precedente amministrazione con l’assicurazione che sarebbero stati restituiti attraverso il PNRR – sottolinea Castellitto. Tuttavia, dopo la mia assunzione, sono stato informato che era impossibile usare il PNRR per tali scopi. Vista l’aggiunta spesa economica causata dalla costosa ristrutturazione del Fiamma, con profonda tristezza, abbiamo dovuto rimetterlo sul mercato. Abbiamo ricevuto un’offerta accettabile a seguito di un regolare bando di gara pubblico, che potrebbe permettere al Centro di recuperare le spese di acquisto.

La salvaguardia delle pellicole infiammabili è stata la prima crisi che ho cercato di risolvere – aggiunge. La loro fragilità è un problema storico, come dimostrano i vari incendi passati. A seguito dell’ultimo incidente nel mese di giugno, ho implementato alcune misure di sorveglianza. Grazie alla mediazione di Angelo Tumminelli, responsabile dei rapporti istituzionali, e dell’ingegnere Marco Bernardini, il Ministero ci ha concesso un locale idoneo per custodire le pellicole nel Complesso militare Polmanteo di Tor Sapienza.

«Lavoro, con dedizione, completamente gratis – conclude Castellitto -. E nessuno sembra averlo citato. Il mio servizio al Centro Sperimentale costa quanto un paio di caffè al giorno. Sembra che venga attaccato costantemente solo perché sto cercando di riorganizzare le cose e forse ho disturbato acque ferme da molto tempo. Ho resistito per amore degli studenti, ma non so quanto tempo ancora potrò continuare, perché sinceramente desidero tornare a fare il mio lavoro. Rimarrò finché sarà necessario, per ricostruire un ambiente di dignità e indipendenza da qualsiasi manipolazione.