Argomenti trattati
- Serena Williams e il suo ritiro dal tennis: “la cosa più difficile”
- “Non ho mai voluto scegliere tra tennis e famiglia”
- “Amo essere donna, ho amato essere incinta e lavorare fino al giorno del parto”
- Il desiderio nascosto della figlia Olimpia
- Il ritiro: “Non c’è gioia in questo argomento per me”
- L’inizio di una storia da raccontare
- Non sono stata la più grande? Tutto è stato straordinario. Ora scelgo la famiglia
Serena Williams avrebbe annunciato il suo imminente ritiro dal tennis, in particolare dopo il prossimo Us Open, e lo fa com un articolo su Vogue pubblicato il 9 agosto.
Non le piace, però, questa parola, “preferisco ‘evoluzione’ per parlare del prossimo passaggio”, scrive a Vogue la tennista, vincitrice di 23 Slam.
Serena Williams e il suo ritiro dal tennis: “la cosa più difficile”
“È la cosa più difficile che potevo immaginare”, anche se lo aveva anticipato già dopo aver trionfato in una partita di singolare a Toronto: “Vedo la luce in fondo al tunnel, e si chiama libertà”,queste le sue parole.
“Non mi è mai piaciuta la parola ritiro”, scrive in prima persona. “Non la sento una parola moderna. Ho pensato a una evoluzione, ma voglio essere sensibile su come la impiego, questa parola, che significa qualcosa di molto specifico e importante per una comunità”.
“Non ho mai voluto scegliere tra tennis e famiglia”
Continua la Williams che si trova davanti ad un bivio importante: “Credetemi, non ho mai voluto dover scegliere tra il tennis e la famiglia.
Non penso sia giusto. Se fossi un maschio non dovrei scrivere questo, perché sarei là fuori a giocare e vincere mentre mia moglie faceva il lavoro fisico di espandere la famiglia. Forse sarei più una Tom Brady se ne avessi l’opportunità”.
“Amo essere donna, ho amato essere incinta e lavorare fino al giorno del parto”
Non fraintendetemi: amo essere una donna e ho amato ogni secondo della gravidanza di Olympia.
Ero una di quelle noiose donne che amano essere incinte e lavorano fino al giorno in cui vanno in ospedale, anche se le cose si sono di molto complicate dall’altro lato. E ho quasi fatto l’impossibile: molti non hanno capito che ero incinta di due mesi quando ho vinto gli Australian Open nel 2017. Ma questo mese compio 41 anni e qualcosa devo cedere”.
Aggiunge poi su Instagram: “Ora, il conto alla rovescia è iniziato.
Devo concentrarmi sull’essere una mamma, sui miei obiettivi spirituali e scoprire finalmente una Serena diversa, ma comunque eccitante. Intanto mi godrò queste prossime, ultime settimane”.
Il desiderio nascosto della figlia Olimpia
Serena Williams ha 40 anni: la sorella uccisa, la depressione, la fede come Testimone di Geova Alla base ci sarebbe una richiesta della piccola Olympia , come racconta la stessa Serena all’inizio del suo lungo scritto: “Sta per compiere 5 anni, eravamo in macchina e stavamo andando a prenderle un nuovo passaporto prima di un viaggio in Europa.
Stava usando una app educativa sul mio telefono e la voce robotica le ha chiesto: “Cosa vuoi essere quando crescerai?” Non sa che la sto ascoltando, ma posso sentire la risposta sussurrata al telefono: “Voglio essere una sorella maggiore””.
Il ritiro: “Non c’è gioia in questo argomento per me”
Questo passo così importante è un vero e proprio argomento taboo anche con il marito Alexis e i genitori. Il motivo? “So che in molti sono felici e non vedono l’ora di andare in pensione, e io vorrei sentirmi così.
Ashleigh Barty era numero uno del mondo quando a marzo ha detto stop. Caroline Wozniacki si è sentita sollevata quando lo ha fatto nel 2020. Lode a loro, ma per essere onesta, non c’è gioia in questo argomento, per me”.
L’inizio di una storia da raccontare
“So che è la fine di una storia iniziata a Compton, California, con una piccola bambina nera che voleva solo giocare a tennis” e “papà dice che ho preso in mano la prima racchetta quando avevo tre anni“.
E poi racconta della sua carriera, dei suoi momenti gioiosi nei corridoi dei tornei degli Slam, prima e dopo le gare “E ho superato Martina Hingis, e raggiunto Billie Jean King, una grande ispirazione per me, nel conto degli Slam. E stavo scalando la montagna Martina Navratilova. Dicono che non sono stata la più grande (il termine è GOAT, Greatest of all times, ndt) perché non ho superato il record di 24 di Margaret Court.
Mentirei se dicessi che non volevo quel record. Ma non sto pensando a lei”.
Non sono stata la più grande? Tutto è stato straordinario. Ora scelgo la famiglia
Williams, oltre ad aver collezionato 23 titoli Slam in carriera ha vinto al 50 titoli in singolare. È diventata la numero uno del mondo per la prima volta l’8 luglio 2002 ed ha occupato questa posizione per un totale complessivo di 319 settimane, terza nella classifica di tutti i tempi, dopo Steffi Graf con 377 e Martina Navratilova con 331; è invece al primo posto per 186 settimane consecutive da migliore in graduatoria, al pari di Graf.
Continua poi parlando dei suoi problemi in gravidanza, del cesareo e di una seconda embolia polmonare, della depressione post partum e di come allattasse mentre giocava: “Ma sono riuscita 23 volte. Ed è davvero straordinario. Ma in questi giorni, se devo scegliere tra il migliorare il mio curriculum nel tennis e migliorare la mia famiglia, scelgo la seconda”.