Sequestrati 10 milioni a Marcello Dell'Utri: non dichiarò dei bonifici da Berlusconi

La Dda spiega che Marcello Dell'Utri ha smesso di "comunicare, entro i termini stabiliti dalla legge, le variazioni patrimoniali per un ammontare complessivo di 42.679.200 euro"

Sequestrati 10,8 milioni di euro a Marcello Dell’Utri e alla moglie Miranda Ratti.

Il provvedimento è stato firmato dalla giudice per le indagini preliminari di Firenze Antonella Zatini.

Il sequestro

Le ragioni del sequestro risalgono alla condanna che Dell’Utri ha ricevuto per concorso esterno in associazione mafiosa.

Chi riceve condanne definitive per fatti di mafia, infatti, ha l’obbligo di comunicare ogni anno, nei dieci anni successivi, le variazioni del suo patrimonio. A prevederlo è la legge Rognoni-La Torre del 1982.

Secondo la Direzione distrettuale antimafia Dell’Utri avrebbe violato questa norma: ci sarebbero state variazioni per oltre 42 milioni di euro che non sono state dichiarate.

Si tratterebbe in gran parte di soldi che negli anni Silvio Berlusconi erogò allo stesso Dell’Utri. Ci sono però anche altre entrate, come la compravendita di immobili.

Le indagini

La Dda ha spiegato che l’ex senatore ha omesso di “comunicare, entro i termini stabiliti dalla legge, le variazioni patrimoniali per un ammontare complessivo di 42.679.200 euro” e, con diverse “azioni e omissioni, in tempi di versi” e seguendo “un medesimo disegno criminoso”, Dell’Utri non avrebbe dichiarato quanti soldi gli arrivavano.

Il fatto sarebbe emerso tramite “vari accertamenti concernenti i flussi finanziari che hanno riguardato Marcello Dell’Utri dal 2014 ad oggi”, eseguiti nell’indagine sulle stragi mafiose.

La ragione per cui vengono sequestrati solo 10 milioni e non 42 è che la legge Rognoni-La Torre prevede un tempo di prescrizione di sei anni.