> > Separazione delle carriere dei magistrati, primo sì, cosa cambia?

Separazione delle carriere dei magistrati, primo sì, cosa cambia?

nordio 280x260 1 4 d4

Riforma della giustizia, la Camera dei Deputati ha approvato in prima lettura la separazione delle carriere tra giudici e pm. Il Ministro Nordio promette il referendum in autunno

Con 174 voti favorevoli, 92 contrari e 5 astenuti, la Camera dei Deputati ha approvato il primo dei quattro passaggi parlamentari necessari per la riforma costituzionale che introduce la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. La riforma, fortemente sostenuta dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, prevede l’istituzione di due Consigli Superiori della Magistratura distinti: uno per la magistratura giudicante e uno per quella requirente, entrambi presieduti dal Presidente della Repubblica. Nordio ha dichiarato: “Spero che la legge venga approvata entro l’estate, per andare poi al referendum in autunno”.

Separazione delle carriere, magistrati divisi, avvocati entusiasti

La riforma ha suscitato reazioni contrastanti. Gli avvocati, rappresentati dalle Camere Penali, esultano, ricordando il lavoro iniziato nel 2017 con una proposta analoga supportata da 70.000 firme. “È un passo epocale per una giustizia più equa”, sostengono. Di tutt’altro avviso è l’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), che denuncia: “Questa riforma mette a rischio l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. È un intervento che toglie garanzie a tutti i cittadini”. Non si esclude lo sciopero, soprattutto alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Riforma della giustizia: nuovi CSM e concorsi separati

Il cuore della riforma è il superamento dell’attuale Consiglio Superiore della Magistratura a favore di due nuovi organismi: il CSM giudicante e il CSM requirente. A questi sarà sottratta la competenza disciplinare, che passerà all’Alta Corte, un nuovo organismo incaricato di giudicare i magistrati. Inoltre, il Governo, su proposta di Enrico Costa (Forza Italia), si è impegnato a valutare la separazione dei concorsi di accesso alla magistratura. “Spezzeremo il legame patologico che tiene i magistrati sotto tutela”, ha affermato Nordio.