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Sentenza per un ex giocatore di hockey minorile coinvolto in un caso di voyeurismo

Ex giocatore di hockey minorile coinvolto in voyeurismo

Un ex giocatore di hockey condannato per aver installato una telecamera nascosta in uno spogliatoio femminile.

Il caso di Garrit Charlie Ciardullo

La giustizia sta facendo il suo corso per Garrit Charlie Ciardullo, un ex giocatore di hockey minorile di 23 anni, che ha recentemente affrontato il tribunale per aver installato una telecamera nascosta nello spogliatoio di ragazze in un’arena del West Kootenay. Ciardullo, che ha lavorato presso l’arena di Fruitvale, ha ammesso di aver registrato segretamente le giovani atlete, un atto che ha suscitato indignazione e preoccupazione nella comunità.

Le testimonianze delle vittime

Durante l’udienza, il tribunale ha ascoltato le dichiarazioni d’impatto delle vittime, che hanno espresso il loro dolore e la loro paura. Una delle ragazze ha dichiarato: “La sicurezza di quello spazio è qualcosa che pensavo nessuno potesse togliermi, ma tu ci sei riuscito”. Le emozioni erano palpabili, con molte giovani che hanno pianto mentre condividevano le loro esperienze traumatiche. Queste testimonianze hanno messo in luce l’effetto devastante che l’azione di Ciardullo ha avuto sulla vita delle ragazze e delle loro famiglie.

Le argomentazioni legali

Ciardullo ha dichiarato di non aver avuto intenzione di registrare minorenni, ma il pubblico ministero ha sottolineato che, lavorando nell’arena, avrebbe dovuto essere a conoscenza di chi utilizzava gli spogliatoi. La difesa ha cercato di minimizzare la gravità dell’azione, ma le prove presentate in aula hanno dimostrato la consapevolezza di Ciardullo riguardo alla sua condotta inappropriata. Un esperto psichiatrico ha dichiarato che non è stato possibile diagnosticare pedofilia, ma Ciardullo è stato considerato a basso rischio di recidiva.

Le richieste di pena

Il pubblico ministero ha richiesto una pena detentiva di sei mesi, mentre gli avvocati di Ciardullo hanno chiesto un’uscita condizionale, che non comporterebbe un reato penale. La comunità attende con ansia la decisione finale del tribunale, che potrebbe avere un impatto significativo sulla vita delle vittime e sulla percezione della sicurezza negli spogliatoi sportivi.