Roma, 27 nov.
(Adnkronos) – Al via l'intergruppo parlamentare per la pace. L'iniziativa bipartisan è stata presentata in Senato, presso la sala convegni di Palazzo Carpegna, nel corso di una conferenza stampa che ha visto al tavolo i capigruppo dei principali schieramenti: Massimiliano Romeo (Lega), Stefano Patuanelli (M5S), Tino Magni (Avs), Lucio Malan (Fdi), Maurizio Gasparri (FI) e il senatore dem Graziano Delrio, in rappresentanza di Francesco Boccia. Con loro, l'ispiratrice della 'formazione' suor Anna Egidia Catenaro, già avvistata in Senato lo scorso 19 giugno ai 'colloqui per la pace' in sala Koch.
Per ora sono in 36 gli aderenti al nuovo intergruppo, 42 compresi i relatori al tavolo oggi.
"Siamo testardamente convinti della necessità di mettere la politica e la diplomazia al primo posto nella risoluzione dei conflitti", ha spiegato l'ex ministro del partito democratico, primo a prendere la parola. Per il leghista Romeo "non si tratta di una iniziativa di facciata, tra le nostre posizioni politiche, a volte divergenti siamo riusciti a trovare un minimo comun denominatore, riconoscendo tutti l'importanza della strada della diplomazia", ha detto.
"E questo -sottolinea- è già un piccolo miracolo". "Vogliamo organizzare eventi, magari per far partecipare delle personalità, che vengano a spiegarci, in base alle loro esperienze, come si possano mettere allo stesso tavolo i belligeranti", ha concluso. Per Lucio Malan di Fdi "va ribadita l'importanza del dialogo, l'obiettivo comune deve essere la pacifica convivenza tra i popoli". "Dobbiamo fare il nostro meglio per essere operatori di pace", dici citando Papa Francesco.
Nel suo intervento il pentastellato Stefano Patuanelli ha detto che si deve affrontare anche il tema di "come prevenire le guerre, creare le condizioni perché non ci siano le guerre". "Al netto delle differenze, noi pensiamo che mandare armi a Kiev sia sbagliato, perché facendo sempre le stesse cose il risultato sarà lo stesso, ma questo è un tema su cui possiamo avere posizioni con sfumature diverse" per questo "è una grande forza avere il contributo di chi sta fuori dal Parlamento, per individuare percorsi di pace".
"Perché se niente si fa niente si ottiene", dice lasciando la parola all'azzurro Gasparri che ha promesso il suo impegno: "Noi faremo quello che possiamo con questa inusuale coesione di posizioni, consapevoli dei nostri limiti ma anche nella consapevolezza che tutte le voci sono utili". Da Avs, Tino Magni ha sottolineato l'importanza di trovare "luoghi in cui ci si confronta". Anche lui a favore degli sforzi "per la negoziazione per arrivare alla cessazione dei conflitti".