Negli ultimi anni, la lotta contro l’immigrazione illegale e il terrorismo ha rappresentato una delle principali priorità per l’amministrazione statunitense, in particolare sotto la presidenza di Donald Trump. Recentemente, la segretaria alla Sicurezza interna USA, Kristi Noem, ha visitato una controversa mega prigione in El Salvador, simbolo della politica di tolleranza zero contro il crimine organizzato. La sua presenza e le sue dichiarazioni hanno riacceso il dibattito sulla gestione della sicurezza nazionale e sulle misure adottate per impedire l’ingresso di potenziali minacce nel Paese.
La lotta contro l’immigrazione illegale e il terrorismo negli USA
Negli Stati Uniti, la lotta all’immigrazione illegale e al terrorismo è sempre stata una priorità, ancor di più sotto l’amministrazione Trump. Fin dall’inizio del mandato, l’ex presidente ha rafforzato la sicurezza nazionale con misure drastiche, tra cui l’invio di truppe al confine e la revoca della cittadinanza automatica ai figli di immigrati irregolari. Ha inoltre classificato cartelli della droga e gang, come il Tren de Aragua, come organizzazioni terroristiche, ampliando gli strumenti legali contro di loro.
Tra le decisioni più controverse, l’uso di Guantánamo per detenere fino a 30.000 immigrati irregolari, una scelta che ha sollevato critiche da parte di gruppi per i diritti umani.
Sotto la guida di Kristi Noem, il Dipartimento della Sicurezza Interna (DHS) ha intensificato arresti e deportazioni, collaborando con altre agenzie federali e impiegando fino a 600 agenti del Servizio di Sicurezza Diplomatica. Le misure, considerate da alcuni essenziali per la sicurezza nazionale, sono criticate per possibili violazioni dei diritti umani e l’impatto sulle comunità di immigrati. Il dibattito resta centrale nella politica americana, evidenziando le profonde divisioni sul tema.
Segretaria della Sicurezza Usa davanti alla prigione a El Salvador
La segretaria alla Sicurezza interna, Kristi Noem, ha diffuso un video sui social girato in una discussa prigione di El Salvador, lodando il Paese per aver incarcerato migranti considerati una minaccia.
“Il presidente Trump e io abbiamo un messaggio chiaro per i criminali clandestini: andate via ora. Voglio che tutti sappiano che se venite nel nostro Paese illegalmente questa è una delle conseguenze che potreste affrontare”, ha dichiarato.
Mentre Noem parla alla telecamera, alle sue spalle appare una cella sovraffollata con membri tatuati di MS-13 e 18th Street. I 238 venezuelani deportati, sospettati di legami criminali, detenuti in condizioni dure nei video diffusi dalla Casa Bianca.