Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, attraverso una circolare indirizzata a tutti i dirigenti scolastici, esorta le scuole a evitare l’uso di alcuni simboli, generalmente utilizzati per promuovere un linguaggio più inclusivo verso tutte le identità di genere. Ecco cosa sapere sul nuovo divieto.
La circolare del ministro Valditara
Nei mesi scorsi, la scuola Novaro-Cavour di Napoli è stata al centro delle polemiche per l’uso della dicitura «bambin*» in una circolare. L’avvocato Angelo Pisani aveva segnalato l’episodio al ministero, chiedendo un intervento. L’Ufficio Scolastico Regionale della Campania ha poi spiegato che si trattava di un «refuso», con la dirigente scolastica che ha prontamente corretto il testo.
Nel documento firmato dal ministro Valditara, si sottolinea l’importanza di rispettare le regole della lingua italiana nelle comunicazioni ufficiali.
L’Accademia suggerisce alternative per un linguaggio inclusivo, come evitare il maschile singolare come neutro, non usare l’articolo determinativo davanti ai cognomi delle donne, e accordare gli aggettivi in base al genere prevalente. Inoltre, raccomanda di usare il femminile per i titoli professionali femminili e il maschile plurale, quando necessario, per evitare la duplicazione di forme.
Scuola, il divieto del ministro Valditara: i dettagli della circolare inviata ai presidi
Negli ultimi mesi, il Ministero dell’Istruzione ha ricevuto segnalazioni sull’uso del linguaggio inclusivo nelle scuole. L’adozione di segni grafici come l’asterisco (*) o lo schwa (ə) ha spinto il Ministro Valditara a emettere una circolare che ne vieta l’uso nelle comunicazioni ufficiali, poiché incompatibili con le regole linguistiche e potenzialmente confuse.
Un episodio che ha attirato l’attenzione riguarda un tema scritto durante un esame di maturità all’Istituto Plinio Seniore di Roma, in cui uno studente utilizzò lo schwa. Nonostante la preoccupazione per il voto, ottenne un 17/20, spiegando che il linguaggio inclusivo era ormai parte del suo pensiero e voleva dimostrare che fosse possibile utilizzare un linguaggio inclusivo anche in situazioni formali come l’esame di Stato.
L’asterisco e lo schwa sono stati introdotti da movimenti femministi per superare il maschile generico e il binarismo di genere nella lingua. Tuttavia, il loro uso è ancora limitato e il dibattito sulla loro legittimità è aperto.