Roma, 23 gen.
(Adnkronos) – "Pochi campi come quello dell’educazione risultano profondamente attraversati dai cambiamenti in atto, già produttivi di effetti che vanno strategicamente massimizzati nei loro positivi possibili sviluppi, e contrastati ove siano perturbativi delle finalità delle politiche. Il Rapporto di ‘Italiadecide’ ha il fine di pensare ad un nuovo modo di educare e di guardare al sapere ed alla sua trasmissione e creazione ed ai nuovi fini dell’educare. Al centro sta l’idea che solo un sapere complesso, ben altro che sezionato e frammentato, aiuterà a capire il mondo in trasformazione e ci farà consapevoli”.
Lo ha affermato la presidente di 'Italiadecide', Anna Finocchiaro, in occasione della presentazione Rapporto 2023 dell’associazione, 'La conoscenza nel tempo della complessità. Educazione e formazione nelle democrazie del XXI secolo', alla presenza dei presidenti della Repubblica, Sergio Mattarella, e della Camera, Lorenzo Fontana.
"Il sistema di educazione scolastico ed universitario che abbiamo avuto -ha ricordato Finocchiaro- certo ha registrato grandi meriti, anche se, come ci dicono i numeri, non è riuscito ad abbattere il muro di troppe disuguaglianze.
E cambia la finalità di quel sistema: non serve più solo ad accumulare conoscenze, ma essenzialmente ad 'apprendere ad apprendere'. Non può più essere un sistema misurato nello spazio nazionale, nè tanto meno regionale, non può più discriminare tra cultura classica e cultura tecnica, non può più separare saperi: deve bensì integrarli, deve essere in grado, sin dai primi anni di vita delle persone, di dare strumenti per capire il mondo in cui si vive, di stare a 'proprio agio' nel tempo che cambia, per esserne attori responsabili, promotori di cambiamento essi stessi, civicamente consapevoli e dotati di spirito critico, così da farne, come dice Morin, cittadini colti e solidali”.
"Essere educato a riconoscere e discernere la complessità è, in sé, un ottimo antidoto contro il sapere 'ideologico' o, peggio ancora, 'fazioso' male antico, ma anche male attuale. E credo che abbia ragione Mauro Ceruti -ha detto ancora la presidente di 'Italiadecide' – quando dice che 'imparare a vivere con la complessità è la sfida chiave per l’educazione politica democratica'".
"Siamo partiti da lontano: il sistema di istruzione del nostro Paese ha certo 'fatto gli italiani', ha unito un Paese fatto di molte diversità, culturali e territoriali, ha educato ai diritti, sostenuto la mobilità sociale, promosso intelligenze e volontà, riscattato dall’ignoranza e dalla miseria, dato formidabili chance alle ragazze italiane.
Ma ora è tempo di un altro sforzo perché nuove disuguaglianze possono prodursi per chi non sia in grado di stare al passo con la comprensione del mondo in cui vive e dei fenomeni che lo attraversano, nuove marginalizzazioni sono in agguato, nuove esclusioni dalla partecipazione alla vita sociale ed economica e politica".
"È questo che va contrastato, perché è l’esercizio consapevole del proprio agire -ha concluso Finocchiaro- che dà corpo alla libertà, è la dignità di stare consapevolmente al mondo che riscatta l’umano, è la consapevole partecipazione alle vicende del proprio Paese e del proprio tempo che sorregge la democrazia”.