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Terremoto da paura ai Campi Flegrei: crolli, feriti e scuole chiuse

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Scossa di terremoto tra le più forti degli ultimi anni, molti residenti hanno trascorso la notte all’aperto.

Una forte scossa di terremoto ha colpito l’area dei Campi Flegrei alle 01:25, con epicentro nella stessa zona. Il sisma, avvertito chiaramente anche a Napoli per la sua lunga durata, ha spinto molte persone a lasciare le proprie abitazioni e scendere in strada.

La terra trema come mai prima negli ultimi anni

Tra il 2024 e il 2025, l’area dei Campi Flegrei è stata colpita tre volte da scosse di magnitudo 4 o superiore. Il terremoto di stanotte, con una magnitudo di 4.4, rientra tra i più intensi registrati negli ultimi anni. Lungo e ben avvertito, ha spinto numerosi residenti a trascorrere il resto della notte all’aperto, temendo nuove scosse.

Dopo il terremoto delle 1:25, che ha scatenato paura tra Napoli e Pozzuoli, i sismografi hanno rilevato altri sei eventi sismici nell’area dei Campi Flegrei. Il più intenso, di magnitudo 1.6, si è verificato alle 1:40, mentre l’ultima scossa, registrata alle 3:26, ha avuto una magnitudo di 1.1.

La Protezione Civile della Campania ha attivato la sala operativa e inviato personale per assistere i cittadini. A Napoli, attivate la protezione civile comunale e le aree di attesa in viale della Liberazione e piazzale Ippodromo, oltre a un’area di accoglienza in via Acate. Il Centro Operativo Comunale coordina i soccorsi, mentre il sindaco Manfredi partecipa alla riunione del Centro coordinamento soccorsi in Prefettura.

La decisione del Sindaco di Napoli

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e quello di Pozzuoli, Luigi Manzoni, hanno annunciato la chiusura delle scuole oggi, 13 marzo, al fine di consentire i necessari controlli dopo il terremoto della notte scorsa.

L’ordinanza di chiusura delle scuole odierne riguarda la Municipalità 10 Bagnoli-Fuorigrotta. Le scuole rimangono aperte invece a Bacoli e negli altri quartieri di Napoli.

Scossa di terremoto devastante ai Campi Flegrei: crolla un solaio, paura e feriti

Vigili del fuoco, polizia municipale e protezione civile stanno raccogliendo le segnalazioni di danni a seguito del terremoto di stanotte ai Campi Flegrei.

A Bagnoli, quartiere occidentale di Napoli, sono caduti calcinacci che hanno danneggiato alcune auto, ma al momento non si segnalano danni gravi. In via Carafa, i vigili del fuoco hanno aiutato alcune persone rimaste bloccate nelle loro case perché le porte non si aprivano, mentre i residenti dei piani bassi sono riusciti ad uscire autonomamente dalle finestre. Danni anche al campanile della chiesa di Sant’Anna.

A Pozzuoli, i Vigili del Fuoco sono intervenuti per il crollo di un controsoffitto, salvando una donna ferita, ma non in gravi condizioni. Dopo il soccorso, hanno verificato l’assenza di altre persone sotto le macerie e, nella notte, hanno effettuato controlli sulla stabilità di altri 9 edifici.

“Sono ore frenetiche, monitoriamo il territorio, ma criticità forti per ora non ne emergono a Pozzuoli. Ma lo spavento è stato forte. Abbiamo messo subito in campo tutte le attività e allestito le aree di attesa e anche l’hub di Monterusciello dove si può stare se non si vuole stare a casa. C’è ancora gente nelle aree di attesa, ma nessuno nell’hub, per ora”, ha dichiarato a Rainews 24 il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni.

Momenti di tensione si sono verificati all’ex base Nato di Bagnoli, a Napoli, dove centinaia di persone, dopo la forte scossa di terremoto, cercavano riparo per la notte. La protesta è stata scatenata dalla chiusura dei cancelli, forzati da chi cercava un rifugio per la notte. Le forze dell’ordine hanno tentato di gestire la situazione con diplomazia, ma sono nati dei diverbi senza conseguenze fisiche. Molti hanno sottolineato che la base dovrebbe essere accessibile in emergenza. La situazione si è normalizzata dopo che i cancelli sono stati aperti con la forza.

Terremoto legato al rapido sollevamento del suolo

Il terremoto di magnitudo 4,4 ai Campi Flegrei, con epicentro a Pozzuoli, è legato al rapido sollevamento del suolo, aumentato recentemente da 1 a 3 cm al mese. Secondo Francesca Bianco, direttrice dell’INGV, i terremoti sono associati a questo sollevamento, ma non è possibile prevedere né la tempistica né l’intensità di un possibile sisma. Bianco all’ANSA ha aggiunto che la crisi bradisismica si sta intensificando rispetto al 2023, ma non ci sono segni di magma a bassa profondità, un possibile indicatore di eruzione.