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Un’operazione di polizia senza precedenti
La notte di martedì, un’operazione della polizia ha portato a un’importante perquisizione nell’abitazione di Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, la donna scomparsa e trovata morta nel parco di San Giovanni a Trieste. L’operazione, durata sette ore, ha rivelato un arsenale di utensili da taglio, tra cui coltelli e forbici di varie dimensioni e potenza. Questi oggetti, insieme a un paio di guanti, sono stati sequestrati come parte delle indagini in corso.
Il contesto dell’indagine
Visintin è attualmente l’unico indagato per l’omicidio della moglie. È importante notare che l’uomo gestiva un laboratorio di arrotino, attività che ha successivamente trasferito nella sua abitazione. Questo dettaglio ha sollevato interrogativi sulla provenienza degli utensili trovati, molti dei quali potrebbero appartenere a clienti. La nuova titolare dell’inchiesta, la pm Ilaria Iozzi, ha disposto la perquisizione, segnalando l’importanza di ogni dettaglio in un caso così delicato.
Un numero impressionante di utensili sequestrati
Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Piccolo, sarebbero oltre 700 gli arnesi sequestrati durante l’operazione. Questo numero impressionante ha suscitato preoccupazioni e speculazioni riguardo alla possibile implicazione di Visintin nel caso. La polizia ha setacciato ogni angolo dell’appartamento, cercando indizi che possano chiarire la dinamica della scomparsa e della morte di Liliana. La presenza di un maglione tra gli oggetti sequestrati ha ulteriormente alimentato le indagini, poiché potrebbe fornire elementi cruciali per la risoluzione del caso.