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Un’operazione contro la criminalità organizzata
La polizia di Fiumicino ha recentemente portato alla luce un’organizzazione criminale che, sotto il pretesto di effettuare spurghi fognari, ha truffato numerosi cittadini di Roma e provincia. L’operazione ha portato all’arresto di 13 persone, accusate di associazione per delinquere finalizzata a estorsioni e truffe aggravate. Le indagini, avviate nel 2022, sono scaturite da ben 30 denunce presentate da vittime di questo schema fraudolento.
Un modus operandi consolidato
Il gruppo operava seguendo un piano ben definito: richiedevano un pagamento anticipato di 500 euro per i presunti lavori di spurgo. Una volta ricevuto il denaro, gli operai, con tecniche ingannevoli, provocavano danni agli impianti fognari, causando allagamenti e fuoriuscite di liquami. Le vittime, spaventate e in preda al panico, si trovavano costrette ad accettare interventi urgenti a costi esorbitanti, che potevano arrivare a migliaia di euro. Se qualcuno tentava di rifiutare il pagamento, veniva minacciato e aggredito, con l’intento di intimidire e costringere al pagamento.
Un giro d’affari milionario
Le indagini hanno rivelato che la banda non si limitava a operare solo a Roma, ma aveva in programma di espandere le proprie attività in altre città italiane. Il volume d’affari stimato superava il milione di euro all’anno, con profitti ripartiti tra i membri del gruppo. Le forze di polizia hanno scoperto che molti degli indagati avevano precedenti penali e che non dichiaravano redditi leciti, evidenziando la loro propensione a delinquere e a cercare guadagni facili.
Le conseguenze legali
Grazie alle indagini della polizia giudiziaria e del Nucleo Pef della Guardia di Finanza, il giudice per le indagini preliminari di Roma ha emesso ordinanze di custodia cautelare per 13 membri della banda, di cui 11 in carcere e 2 agli arresti domiciliari. È stato anche disposto il sequestro di beni ritenuti provento di attività illecite, tra cui contanti, gioielli e auto di lusso, per un valore complessivo di quasi 100.000 euro.
Tuttavia, è importante sottolineare che tutti gli indagati sono considerati presunti innocenti fino a un eventuale giudizio definitivo.