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La scomparsa di Zakharia: un caso inquietante
Dieci giorni fa, un egiziano di nome Zakharia si è presentato all’ambasciata italiana al Cairo, affermando di avere informazioni cruciali riguardo alla morte di Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto nel 2016. La madre di Zakharia ha raccontato che, poche ore dopo il suo incontro con i funzionari italiani, il figlio è scomparso, prelevato dalle forze di polizia egiziane. Questo evento ha riacceso l’attenzione sul caso Regeni, che continua a suscitare indignazione e preoccupazione.
Il contesto della scomparsa
Giulio Regeni, un dottorando dell’Università di Cambridge, è stato rapito e ucciso in Egitto mentre svolgeva ricerche sul sindacalismo. La sua morte ha sollevato interrogativi sulla sicurezza dei cittadini stranieri in Egitto e sulla brutalità del regime di Al Sisi. La scomparsa di Zakharia, un insegnante statale malato di cancro, aggiunge un ulteriore strato di complessità a una situazione già tesa. La madre ha denunciato il prelievo del figlio e la confisca del suo telefono, chiedendo aiuto alle autorità egiziane e all’ambasciata italiana.
Le reazioni politiche
La notizia della scomparsa di Zakharia ha suscitato reazioni forti in Italia. Lia Quartapelle, vice presidente della commissione Esteri della Camera, ha descritto la situazione come “shockante” e ha sottolineato la necessità di un intervento del governo italiano per proteggere il testimone. La sua dichiarazione mette in evidenza la continua preoccupazione per la sicurezza di chiunque possa avere informazioni sul caso Regeni e la paura del regime egiziano di affrontare la verità.
Il futuro del caso Regeni
Con la scomparsa di Zakharia, il futuro del caso Regeni appare ancora più incerto. Le autorità italiane sono chiamate a prendere una posizione chiara e a garantire la protezione di chiunque possa contribuire alla verità su questo caso emblematico. La comunità internazionale osserva con attenzione, sperando che la pressione diplomatica possa portare a risultati tangibili e a una maggiore sicurezza per i testimoni in Egitto.