Roma, 28 nov. (Labitalia) – “Domani venerdì 29 novembre, desideriamo scendere in piazza anche per tutte quelle ‘morti bianche’, tutti gli operai, che hanno tragicamente perso la loro vita mentre lavoravano. Alla vigilia dello sciopero generale, riteniamo quanto mai necessario fare chiarezza sulla scomparsa di Salvatore Cucè”. Così il segretario generale della Fillea Cgil Antonio Di Franco a seguito dell’interrogazione parlamentare chiesta dalla deputata del Pd Chiara Gribaudo al ministro delle Infrastrutture e Trasporti per fare chiarezza sulla morte di un lavoratore, che nel febbraio 2023, perdeva la vita in un cantiere della linea ferroviaria del Terzo Valico tra Piemonte e Liguria. Nella notte tra il 6 e il 7 febbraio 2023, all'interno della galleria Gn91A nel Val Lemme del Terzo Valico a Voltaggio, Salvatore Cucè, dipendente della società Seli Oversas, muore a seguito di un'esplosione provocata dall'innesco di una sacca di gas metano, mentre era impegnato in operazioni di smontaggio di travi e ferri su un ponteggio.
“La galleria in questione era già in classe 2 di pericolosità, la più elevata- si legge nella nota – per il rischio di esalazioni di gas metano. La complessa catena di appalti e subappalti che caratterizza il cantiere, vede coinvolti RFI come soggetto aggiudicatore, il Consorzio Cociv come contraente generale, Seli Oversas come affidataria dei lavori e altre società per mansioni di sicurezza. Il viceministro Edoardo Rixi ha recentemente dichiarato che nella zona dei lavori del Terzo Valico sarebbe stata rilevata la presenza di un possibile giacimento di gas; nel novembre 2023, nello stesso cantiere, si è verificato un ulteriore incidente, fortunatamente non mortale”. “Gli eventi di cronaca degli ultimi tempi – afferma Di Franco – ci consegnano la necessità di istituire una Procura Nazionale che si occupi di reati in materia di salute e sicurezza e che uniformi sul territorio nazionale un’attività investigativa con metodi di indagine più avanzati, settorializzati. Nel caso di Salvatore Cucé sono trascorsi 20 mesi e il processo non è ancora iniziato. La Procura di Alessandria non ha chiuso le indagini, il cantiere non è stato mai sotto sequestro. Nessuno smentisce, tutto tace, una vergogna nazionale”.
Quindi nell’interrogazione presentata dall’on. Chiara Gribaudo chiediamo: “Se Eni abbia effettuato una valutazione sulla presenza e l'entità del giacimento di gas segnalato dal viceministro Rixi e, in caso affermativo, quali siano stati gli esiti di tale valutazione; se, alla luce della possibile presenza di un giacimento di gas nella zona, siano stati aggiornati i documenti di valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, con particolare riferimento al Piano di Sicurezza e Coordinamento e ai Piani Operativi di Sicurezza delle imprese coinvolte; quali misure specifiche siano state adottate per prevenire il ripetersi di tragedie come quella che ha causato la morte di Salvatore Cucé; se non ritenga necessario disporre una verifica straordinaria delle procedure di sicurezza nel cantiere, con particolare attenzione ai sistemi di monitoraggio delle esalazioni di gas; quali iniziative intenda adottare per garantire un più efficace coordinamento tra i vari soggetti coinvolti nella catena degli appalti, al fine di assicurare che le esigenze di sicurezza non vengano subordinate a logiche di contenimento dei costi”, conclude la nota.