Autista Atac sciopera e si oppone alla precettazione di Salvini: si è incatenato a Palazzo Chigi

Autista Atac va contro la precettazione dello sciopero dei mezzi imposta da Salvini e si incatena a Palazzo Chigi: cosa è successo?

Ha deciso di disobbedire alla precettazione dello sciopero dei mezzi invocata – per l’ennesima volta – dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e si è incatenato a Palazzo Chigi: è la decisione, fortemente polemica contro il Governo, di un autista Atac.

Sciopero dei mezzi, autista Atac si incatena a Palazzo Chigi

“È stata una scelta sofferta perché ovviamente parliamo di una decurtazione di stipendio molto alta. Le condizioni di lavoro sono però disastrose, e il diritto di sciopero sempre più limitato. Per questo, nonostante le parole di Salvini, oggi mi adeguerò alle fasce orarie diramate da Usb e anziché alle 13 mi presenterò alle 17, ossia quando finisce lo sciopero”. È quanto dichiarato da Michele Frullo, uno dei lavoratori Atac che, nella giornata di venerdì 15 dicembre, ha scelto di scioperare andando contro la precettazione imposta (per l’ennesima volta) dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.

Lo sciopero, inizialmente indetto per 24 ore, è stato ridotto a quattro e limitato dalle 09:00 alle 13:00 con apposita ordinanza del ministro.

La mossa di Salvini per limitare le mobilitazioni indette dai sindacati è stata applicata per la seconda volta in meno di un mese e per la quarta volta dall’inizio dell’ultimo trimestre. In un simile scenario, i lavoratori che scelgono di scioperare anche nelle ore non indicate dal Ministero andranno incontro a una decurtazione in busta paga dai 500 ai 1.000 euro.

La stoccata al Governo Meloni

“Chiediamo a Meloni di intervenire su un ministro che impedisce ai lavoratori di esprimere il proprio dissenso”, ha detto Frullo. L’uomo, oltre a essere un dipendente Atac, è anche un referente Usb per il settore dei trasporti. Proprio Usb è una delle sigle sindacali che ha partecipato all’organizzazione della protesta. Oltre a Usb, erano coinvolti anche Orsa, Sub, Cub, Cobas, Adl, Sgb.

“Si sta ledendo la democrazia in modo palese, con motivi che non hanno né capo né coda.

Salvini dice che ci precetta perché ci avviciniamo a Natale, ma Natale c’è tutti gli anni, senza contare che la Commissione Garanzia aveva ritenuto regolare il nostro sciopero”, ha aggiunto il lavoratore. Lo sciopero è stato indetto per protestare contro le condizioni di lavoro dei dipendenti del settore che “sono peggiorate in modo spaventoso”.

“Nel settore c’è esodo di autisti, ne mancano 20mila a livello nazionale. I giovani non vogliono più fare un mestiere che non è appetibile, con molti rischi che non sono compensati da stipendi con un livello davvero basso”, ha denunciato Frullo.

“Tutto questo ricade sulle spalle dei lavoratori, che soffrono per primi la mancanza di personale, con un servizio che di conseguenza è sempre più carente. Di questo ne facciamo le spese noi autisti e l’utenza”.

Il nodo della sicurezza

In relazione alla questione, un altro problema riguarda la sicurezza sul lavoro. Capita sempre più sovente, infatti, che gli autisti vengano aggrediti durante gli orari di servizio.

Spesso, vengono pestati anche in modo grave.

“Vogliamo una maggiore sicurezza e vigilanza, non solo per gli autisti, ma anche per gli utenti. Invece qui si risponde solo con le privatizzazioni, si continuano a fare appalti e subappalti”, ha sottolineato Frullo. “È fondamentale tornare al servizio pubblico. In Italia siamo arrivati a una condizione per cui chi lavora e guadagna 1200 euro è povero e non arriva a fine mese: questa è la cosa più critica, e invece abbiamo un ministro che si schiera dalla parte dei ricchi e dei forti, e non da quella dei poveri”.