Non è un tema che è stato ancora affrontato a dovere dal governo, quello delle concessioni balneari, e per questo motivo molti operatori hanno deciso di aderire allo sciopero per la giornata di oggi.
Sciopero balneari, cosa chiedono gli stabilimenti
Gli stabilimenti che hanno deciso di aderire allo sciopero apriranno due ore in ritardo e, dunque, oggi, venerdì 9 agosto, gli ombrelloni saranno splancati dalle ore 9 e 30 e non dalle 7 e 30 come accade solitamente. E non è l’unico giorno in cui questo potrebbe accadere. Se il governo non dovesse agire in tempo, infatti, la scena dovrebbe riproporsi tra 10 e 20 giorni, nelle date del 19 e del 29 del mese. Considerata anche la pausa estiva, sembra difficile ipotizzare che il dossier tornerà presto sul tavolo governativo, nonostante sia arrivata la promessa di occuparsene in uno dei prossimi Cdm. Con tutta probabilità, il tema delle concessioni balneari verrà discusso dai ministri nel mese di settembre.
Sciopero balneari, in quanti aderiscono
La Fiba-Confesercenti ha confermato ai microfoni di ‘LaPresse’ che si aspetta un 80% di partecipazione (fra i suoi iscritti) allo sciopero odierno. E su oltre 2.300 balneari iscritti si tratta, dunque, di un numero non irrisorio. Dall’altra parte, invece, le aziende associate ad Assobalneari e La base balneare con Donnedamare si asterranno dalla protesta: “Non è giusto penalizzare migliaia di consumatori che hanno scelto gli stabilimenti balneari italiani per le loro vacanze, riconoscendone qualità e funzionalità“.