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Dolomiti: lo scioglimento dei ghiacciai ha superato il punto di non ritorno, allarme dagli esperti

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I ghiacciai delle Dolomiti hanno superato il punto di non ritorno: non accumulano più neve per rigenerarsi. Lo studio.

Il rapido scioglimento dei ghiacciai nelle Dolomiti segna un momento drammatico per l’ecosistema alpino. Secondo gli esperti, il processo ha ormai superato il punto di non ritorno. Questo fenomeno, accelerato dal riscaldamento globale, minaccia non solo il paesaggio montano, ma anche le riserve idriche, la biodiversità e l’economia locale, che dipende fortemente dal turismo e dagli sport invernali.

Il riscaldamento globale e lo scioglimento dei ghiacciai

Il riscaldamento globale, causato dall’aumento dei gas serra dovuto all’attività umana, sta facendo sciogliere rapidamente i ghiacciai. Dal 1850, molti hanno perso gran parte della loro superficie, riducendo le riserve di acqua dolce e contribuendo all’innalzamento del livello del mare.

Nelle Alpi, infatti, i ghiacciai svizzeri hanno perso il 36% del loro volume dal 2001, segno di un cambiamento accelerato. Questo fenomeno aumenta il rischio di inondazioni, frane e perdita di habitat, mettendo a rischio milioni di persone. Per contrastarlo, è essenziale ridurre le emissioni e investire in energie rinnovabili.

Scioglimento ghiacciai, superato punto di non ritorno: lo studio sulle Dolomiti

I ghiacciai delle Dolomiti hanno superato il punto di non ritorno: si trovano sotto la “linea di equilibrio glaciale” e non possono più accumulare neve per rigenerarsi. Secondo uno studio pubblicato su The Cryosphere, guidato da Andrea Securo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, la loro scomparsa è inevitabile nel giro di poche decadi.

“Non sono più in equilibrio con il clima odierno: salvo annate particolarmente nevose, non hanno più zone di accumulo. Non c’è scampo spariranno nel giro di qualche decade“.

Lo studio, condotto con la collaborazione di istituzioni italiane come il Comitato Glaciologico Italiano di Torino, l’Università di Roma Tre, Arpa Veneto e la Società Meteorologica Alpino-Adriatica, ha permesso per la prima volta di misurare la perdita di ghiaccio nelle Dolomiti negli ultimi 40 anni. Non è solo la Marmolada, il ghiacciaio simbolo, a essere a rischio: tutti i ghiacciai rimasti sono destinati a frammentarsi e scomparire.

Per colmare le lacune nei dati, i ricercatori hanno analizzato immagini aeree storiche, anni ’80-2010, e dal 2010 al 2023, immagini ad alta risoluzione ottenute da droni ed elicotteri.

“L’area totale di questi ultimi 12 ghiacciai è passata da poco più di 4 chilometri quadrati negli anni ’80 a poco meno di 2 chilometri quadrati oggi con una perdita del 56%, di cui il 33% a partire dal 2010. Il ghiacciaio che ha subito la riduzione maggiore è quello della Fradusta che ha visto una diminuzione di spessore medio di 50 metri euna riduzione areale del 90%”.